Market della droga in casa. Madre in carcere e obbligo di firma per il figlio
Arriva la decisione del giudice. I carabinieri hanno scoperto l'attività di vendita di sostanze stupefacenti: decisive le segnalazioni dei cittadini, insospettiti dal continuo via vai
Mesola Sono state molto utili le segnalazioni e la collaborazione dei cittadini su un andirivieni troppo frequente per scoprire l’esistenza di un vero e proprio supermarket della droga a Mesola, gestito da madre e figlio, rispettivamente di 42 e 22 anni, all’interno della loro abitazione. È così che i carabinieri sono arrivati sabato scorso a un blitz nella casa che ha portato all’arresto dei due, convalidato ieri dal giudice delle indagini preliminari che disposto la permanenza della donna in custodia cautelare in carcere e per il figlio l’obbligo di presentazione ai carabinieri Mesola.
L’Arma di Mesola, incrociate le preziosissime segnalazioni ricevute dalla popolazione con una più approfondita e mirata attività investigativa, ha potuto constatare un’intensa e organizzata attività di vendita di droga al dettaglio, pronta a soddisfare le richieste di droga più disparate, come cocaina, marijuana, hashish, metanfetamine ed ecstasy. Da quanto ricostruito, i clienti si recavano nell’abitazione giorno e notte per potersi rifornire. Un giro che però si è espanso tanto al punto da generare forti sospetti nei vicini, alcuni dei quali li hanno fatti presenti ai carabinieri, che si sono attivati, appostandosi nei pressi dell’abitazione e poi approfittando dell’ingresso proprio di un cliente in cerca di hashish. Gli stupefacenti trovati e sequestrati dai militari erano suddivisi in dosi pronte per essere vendute e, in modo ingegnoso, nascoste all’interno di ovetti di plastica e pacchetti di caramelle. Sequestrati anche bilancini di precisione, materiale per il confezionamento ed oltre 3.000 euro in contanti, il tutto ritenuto provento dell'attività di spaccio.
I carabinieri di Mesola quindi hanno arrestato madre e figlio con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Il pubblico ministero di turno della Procura estense, in attesa dell’udienza di convalida, aveva quindi disposto per entrambi la misura della custodia in carcere, mantenuta dal giudice per la sola donna e trasformata in una misura più lieve per il figlio. «L’operazione condotta e portata a termine dai Carabinieri di Mesola – affermano dal Comando estense – dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine che, con le loro preziosissime segnalazioni, contribuiscono all’individuazione e al contrasto di quei fenomeni delittuosi che minacciano la sicurezza e la salute della popolazione».