Ferrara Buskers Festival, si torna in piazza. Ma resta il biglietto d’ingresso
La manifestazione dal 27 al 31 agosto sarà di nuovo nella sede storica ma resterà a pagamento
Il Ferrara Buskers Festival torna a casa. L’evento che l’anno scorso aveva traslocato lungo Ercole I d’Este e tra gli alberi di parco Massari, tornerà a riempire il cuore pulsante del centro storico. Ad annunciarlo è proprio lo staff del Ferrara Buskers Festival con un post a sorpresa arrivato dopo le minacce ricevute dal sindaco Alan Fabbri. “Torniamo per portare i colori, la musica, per fare ballare tutta la città, per invitare artisti di strada internazionali che altrimenti questa città dell’entroterra emiliano non avrebbe mai visto. Chi vuol fermare la musica? Ci dispiace che qualcuno sia così arrabbiato per questa cosa, tanto da pensare di dover minacciare il sindaco di Ferrara per ostacolarla. Sappiamo che festa è una vera festa solo se è condivisa”, scrivono sul profilo ufficiale della kermesse.
Poi il messaggio continua: “Capiamo però anche che ogni cambiamento porta con sé domande e perplessità. Per questo invitiamo tutte le attività commerciali di Ferrara a unirsi a noi creando sinergie, convenzioni e collaborazioni che uniscano le forze e alimentino la festa per tutti. Ma chi può essere arrabbiato perché la città è chiamata a perdersi in 5 esaltanti serate di eventi, musica da culture difficilmente raggiungibili, giocolieri, pittori, acrobati, esoterici, mercatini, mostre fotografiche, spettacoli di arte varia, bevute di birra in compagnia e tanto tanto chiasso d’estate? Lo facciamo davvero da tanti anni e siamo bravi a farlo. Dal 1988 trasformiamo le strade di Ferrara in un palcoscenico internazionale. E nel 2025 ritorniamo dove tutto è iniziato: nel nostro magnifico centro storico. Abbiamo tenuto a battesimo tantissimi artisti che poi sono diventati grandi. Quest’anno anche il Ferrara Buskers Festival diventerà più grande: abbiamo nuove idee e stimoli da mettere in strada, abbiamo perfezionato molte cose e altre che non servivano le abbiamo abbandonate. Ci divertiremo insieme, vedrete”.
Un ritorno alle origini, dunque, nelle vie, sui ciotoli e sui sampietrini dove tutto è cominciato. Resterà però la formula dell’ingresso a pagamento. L’introduzione di un ticket, accolta con non poche resistenze anche da parte del pubblico più affezionato, non sparirà. “Questo – scrivono gli organizzatori in un commento sui social – è dettato dal fatto che gli artisti hanno un costo, farli dormire ed accoglierli ha un costo, la manifestazione ha tantissimi costi, e nell'ottica futura di dove vuole arrivare il festival, che già ha una risonanza mondiale, farlo gratuitamente non è più diventato sostenibile”.