Omicidio Coatti in Colombia. «Alessandro, una personalità eclettica»: il ricordo del professore di liceo
Il biologo ferrarese ha frequentato l’istituto superiore scientifico ad Argenta. Fuschini: «Un’intelligenza universale. Mi riempiva di domande acute». La mamma Sandra: «Grazie delle bellissime parole»
Argenta Per ben cinque anni Augusto Fuschini è stato il professore di fisica della classe del liceo scientifico di Argenta, la sezione “A” frequentata di Alessandro Coatti, biologo ferrarese ucciso e fatto a pezzi in Colombia. «Era un ragazzo gentile, di buon cuore, molto intelligente - ricorda Fuschini -. Ogni insegnante, nella sua vita scolastica, incontra un allievo/allieva che segna un prima e un dopo, uno spartiacque. Per me lo spartiacque è stato Alessandro. A differenza di tanti, me compreso quando avevo la sua età, si interessava a tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche. In particolare fu felice il suo incontro col professore De Michele (Storia e Filosofia; ndr), il famoso romanziere. Le loro personalità, eclettiche, si integravano molto bene ed era bello sentirli parlare».
Una interrogazione ad Alessandro la ricorda? «Eh sì, più che interrogazioni erano colloqui tra eruditi. Io insegnavo Fisica nella classe di Alessandro. Riuscii immediatamente a stabilire una connessione profonda, e a indurlo a leggere e studiare testi di Fisica insoliti per un ragazzo della sua età. In particolare Alessandro aveva studiato da solo il Feynman, un testo (5 volumi) meraviglioso ma particolarmente profondo: all’Università dicevano che il Feynman andava studiato “dopo” avere dato gli esami di Fisica Generale, per poterlo comprendere. Eppure Alessandro navigava agevolmente tra le pagine di questo libro».
Quali erano le domande di Alessandro? «Erano così acute da indurmi a riconsiderare quello che pensavo di avere già capito da tempo. Quando, uscito dal liceo, frequentava la Normale mi veniva a trovare di tanto in tanto e mi portava la fotocopia di un capitolo di qualche classico della Fisica che aveva trovato in biblioteca».
Sa perché scelse Biologia? «In realtà la sua era un’intelligenza universale, che difficilmente poteva essere contenuta in un solo ambito scientifico. Amava i libri e le biblioteche, come il suo laboratorio, erano la sua vera casa. Ultimamente lo vedevo un po’ di meno, ma quando tornava a casa non mancava mai di passare da scuola per salutarmi: ormai ero rimasto solo io del suo consiglio di classe. Tra le mie ultime studentesse c’era anche sua cugina, che gli somigliava moltissimo, sia nell’aspetto che nel modo di ragionare. Non tardai molto a capire che Alessandro la seguiva negli studi, probabilmente facilitato dalla possibilità delle video-conferenze».
Un altro talento di Alessandro? «Aveva anche un grande talento didattico: era capace di trasmettere il suo modo di ragionare, così fluido da apparire (ingannevolmente) semplice».
Secondo lei cosa è successo in Colombia? «Non so capacitarmi di quanto è accaduto. Non riesco a farmene una ragione, né so capire come sia possibile che una persona così gentile abbia incontrato sulla sua via individui tanto malvagi e crudeli. Il mondo è più povero e grigio senza di lui. Berremo un bicchiere di vino amaro, in sua memoria. Alla sua famiglia il mio abbraccio più forte».
Le parole della mamma
Mamma Sandra Lovato ha commentato con profondo affetto le parole de professore, lei che in questi giorni si è chiusa nel dolore più grande: «Grazie professore per le bellissime parole per Alessandro. La sua mamma». Oltre alla mamma Alessandro ha lasciato il papà Gabriele. Era figlio unico e per i genitori era la luce. La famiglia Lovato ha dovuto affrontare nel 2020 un’altra grande tragedia. Mauro Lovato, il fratello di Sandra, stava tornando a casa il 30 settembre da Lugo nell’Argentano dove abitava con gli anziani genitori nelle campagne tra Filo e Longastrino. L’uomo era alla guida di una Yamaha 600 sul rettilineo di via Bastia, nei pressi di San Bernardino, piccola frazione di Lugo, quando giunto all’incrocio con via Stradone si è schiantato contro un’auto che stava svoltando verso Fusignano. Uno schianto devastante che non ha lasciato scampo al motociclista. Aveva lasciato una figlia adolescente e tutta la comunità incredula.
In questi giorni i genitori di Alessandro sono lontani dalla loro casa di Longastrino, ma sono rimasti sempre in zona. A gestire la situazione alcuni parenti stretti, che fin da subito si sono messi a disposizione per cercare di alleggerire in qualche modo un peso insostenibile.