Pasqua, uova d’oro e colombe alle stelle: “In pochi anni prezzi raddoppiati”
Al supermercato si sfiorano anche i 50 euro per l’uovo di cioccolato. Federconsumatori: “L’unico modo per risparmiare e darsi al fai da te”
Mentre le vetrine dei negozi si vestono di coniglietti e i carrelli del supermercato iniziano a profumare di colombe e pastiere, la vera sorpresa pasquale rischia di non essere più quella che si trova dentro l’uovo, ma quella che arriva dritta sullo scontrino. Che sia fondente, al latte, bianco o ripieno al pistacchio, il cioccolato pasquale quest’anno si fa desiderare. E non solo per golosità, ma anche per il prezzo.
Secondo l’Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori), la Pasqua 2025 presenta un conto più salato: i prodotti tipici della festività registrano un aumento medio del +6,2% rispetto all’anno scorso. Il dato che spicca – e fa arricciare il naso a più di un consumatore – è quello delle uova di Pasqua, che vedono un rincaro del +7,4%. Ancora peggio gli ovetti, che segnano un sorprendente +10%. E non è certo solo colpa del cacao, che pure vive da anni una crisi tra carestie e speculazioni: a pesare, spiega Federconsumatori, è soprattutto il «ricarico operato nei passaggi di filiera», cioè quel balletto di mani che «fa lievitare il prezzo finale ben oltre il lecito».
I prezzi
Ma passiamo dalla teoria alla pratica facendo un giro tra gli scaffali del supermercato, grazie alla guida stilata dalla redazione Cook. L’uovo firmato Lindt Lindor al tiramisù, ad esempio, 320 grammi di cioccolato decorato con granella e quattro praline dentro, costa 22,49 euro. Salendo di fascia, troviamo l’elegante Biancolatte di Amedei: 226 grammi a 32 euro. Poi c’è Venchi, che con il suo “Chocaviar Pistacchio”, 330 grammi di pasta di pistacchio, toffee croccante e granella, che sfiorano quasi i 45 euro. E poi c’è il nocciolato Sperlari, 350 grammi di cioccolato Zanzibar Gianduia con nocciole italiane, al modico prezzo di 43 euro. Chi sperava nelle soluzioni “baby” potrebbe rimanere deluso. Il classico uovo Kinder GranSorpresa, pur pesando 220 grammi, arriva a costare 15,99 euro. Non molto meno l’uovo Jurassic World di Bauli, 150 grammi per 12,90 euro. E anche Loacker, con il suo uovo in latta decorato da gnometti, tocca quasi i 15 euro per appena 140 grammi.
Il commento
«Parliamo di prezzi che in pochi anni sono quasi raddoppiati – chiosa Pamela Bussetti di Federconsumatori –. L’uovo di Pasqua si acquista, in genere, per i bambini, e deve quindi avere all’interno una sorpresa in regalo. Che in realtà si paga a caro prezzo. Assieme agli effetti della crescita del cacao e del burro, si registrano speculazioni, come quelle su prodotti a basso contenuto di cacao, ed in particolare sulla vasta gamma Kinder. I 60/80 euro al chilo per prodotti industriali sono decisamente eccessivi. Evitate, se potete, anche le uova di Pasqua d’autore – conclude – quelle dei grandi cuochi, perché si tratta comunque di prodotti industriali che hanno costi del tutto ingiustificati». Ma i rincari non riguardano solo le uova. Anche la colomba sale del +6%, mentre le uova fresche – quelle vere – crescono del +7,5%. La carne d’agnello segna un rincaro del +5%, e pure il centrotavola piange: tulipani, fresie e ranuncoli salgono tra il +7% e il +12,5%.
Ma per chi non si vuole dare per vinto, Federconsumatori ha la risposta: «Considerate il “fai da te”: che torni in auge la pastiera casalinga (magari rivisitata con cioccolato o arancia), oppure pensate a dei cupcake decorati, macarons, biscotti fatti in casa e, perché no, magari anche alle uova artigianali». Gli stampi per farle in casa? Anche quelli cresciuti del +3,8%, ma almeno si risparmia sulla sorpresa.
«Confrontate le offerte, non vi fermate al primo supermercato – raccomanda l’associazione –. Evitate acquisti impulsivi: un dolce fatto in casa può costare fino al 76% in meno rispetto a uno confezionato. Puntate sul chilometro zero, e controllate sempre origine e qualità dei prodotti». E se proprio non potete rinunciare all’uovo griffato, almeno aspettate gli sconti post-Pasqua: «I supermercati svuoteranno gli scaffali a prezzi ribassati, e saranno più accessibili». E così, tra pastiere rivisitate, sorprese stellari e cartellini che fanno sudare freddo, questa Pasqua rischia di avere un retrogusto amaro, più amaro del cioccolato fondente.