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La svolta

Ritirati i licenziamenti alla Berco. Via libera agli esuberi volontari

Ritirati i licenziamenti alla Berco. Via libera agli esuberi volontari

Accordo raggiunto in ministero. L’intesa tra proprietà e lavoratori riguarda anche gli ammortizzatori sociali per tre anni, la revisione della contrattazione aziendale e la rinuncia ai ricorsi giudiziari

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Giungono importanti novità da Roma per i lavoratori dell’azienda Berco. Questo pomeriggio è stato raggiunto un accordo per il ritiro della procedura di licenziamento che interessava 247 dipendenti dello stabilimento di Copparo. Un’intesa siglata tra proprietà e sindacati insieme al Ministero delle Imprese e del made in Italy e alla Regione Emilia Romagna. L’accordo quadro raggiunto individua soluzioni condivise per risolvere la crisi e per attenuare il disagio sociale potenziale, toccando tutte le questioni aperte in questi mesi: dal ritiro della procedura di licenziamento alla rinuncia ai ricorsi giudiziari fino alle uscite volontarie incentivate (pari a 57mila euro lordi), la richiesta del Contratto di solidarietà per tre anni nonché la revisione della contrattazione aziendale.

Le novità

L’intesa prevede che la procedura di licenziamento collettivo avviata in data 7 febbraio 2025 e tutt’ora in corso sul sito produttivo di Copparo sia conclusa con accordo teso a consentire il licenziamento del solo personale che manifesterà la non opposizione, e che sarà sottoscritto separatamente e con i presupposti e le condizioni già definiti nei mesi scorsi. In questo nuovo scenario le organizzazioni sindacali ritireranno il procedimento giudiziario avviato presso la sezione Lavoro del Tribunale di Ferrara. Inoltre, le parti intendono superare l’attuale condizione di conflitto e avviare ogni iniziativa per la salvaguardia occupazionale nel sito di Copparo: in questa prospettiva la società s’impegna a non avviare iniziative di licenziamento collettivo unilaterali per quattro anni.

Per far fronte alla condizione di esubero occupazionale con strumenti di gestione non traumatica, saranno avviati ammortizzatori sociali, una Cassa integrazione guadagni straordinaria, contratto di solidarietà per una durata di almeno tre anni.  A portare alla svolta che fino a pochi giorni fa sembrava impossibile, è stata la mediazione attorno al contratto integrativo aziendale, disdetto lo scorso primo marzo dall’azienda e che ora dovrà essere “congelato” e ridiscusso nella parte economica nel giro di due-tre mesi. Il confronto mira ad arrivare a una soluzione sostenibile per la società, e in ogni caso sarà applicato con effetto retroattivo dal primo marzo. E se la trattativa dovesse incepparsi, il Ministero si è impegnato di riunire di nuovo le parti attorno a un tavolo per trovare una valida mediazione. Da parte loro, i sindacati si sono impegnati a ritirare il procedimento giudiziario avviato davanti al giudice del Lavoro: l’udienza prevista domani è stata rinviata al 6 maggio, quando si formalizzerà la cessazione della causa.

Gli interventi

«Un risultato importante, frutto di un lavoro di squadra che ci permette ora di aprire la strada al rilancio industriale. Continueremo a lavorare insieme per trasformare anche questa crisi in opportunità di sviluppo e, quindi, per il consolidamento industriale di Berco in Italia», ha commentato il Ministro Urso.

Per i sindacati nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uil e le Rsu, «è fondamentale l’impegno del Ministro a ricercare un consolidamento produttivo del sito di Copparo, come dell’intero gruppo, percorrendo la possibilità di sinergie con altre aziende. Da qui dovrà realizzarsi un nuovo piano industriale da discutere con le organizzazioni sindacali». Ma c’è anche «fortissima gratitudine a tutti i lavoratori che hanno contribuito a questo risultato con la loro mobilitazione e i loro sacrifici e alla comunità - istituzioni incluse - che non hanno fatto venir meno la loro solidarietà. Dopo mesi di trattativa, grazie anche alla collaborazione dei tecnici del ministero, Fim, Fiom e Uilm, grazie alla grandissima e straordinaria mobilitazione messa in campo dai lavoratori, hanno raggiunto l’accordo».

Soddisfazione per l’esito dell’incontro è stata espressa dell’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia: «Si è chiusa una fase conflittuale e si è aperta una pagina, benché in un quadro complesso, su cui scrivere un nuovo futuro per una realtà produttiva rilevante per l’Emilia Romagna. Un accordo, dopo mesi di difficoltà, che rappresenta un impegno sia dell’azienda che dei lavoratori, sull’obiettivo comune di ridurre al massimo l’impetto sociale e accompagnare al contempo un rilancio dell’impresa».

Una soluzione condivisa arrivata quando ormai il tempo a disposizione stava per scadere: appena due settimane e la procedura di licenziamento collettivo aperta il 7 febbraio scorso si sarebbe compiuta. Ora resta da capire come sarà accolta e gestitala riapertura delle uscite incentivate. «Dopo tante manifestazioni di solidarietà – le parole del sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni – siamo arrivati a una svolta . Dopo tante settimane di impegno, di lotta e di lavoro di ricucitura paziente siamo arrivati a questo punto da cui dobbiamo ripartire per la salvaguardia del territorio, occupazionale e per il bene e il futuro di tutti e della nostra Copparo».