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Il rapporto

“Braccianti sfruttati e impiegati 12-14 ore”, la reazione di Flai Ferrara per difenderli

Stefano Ciervo
“Braccianti sfruttati e impiegati 12-14 ore”, la reazione di Flai Ferrara per difenderli

«Sportello di collocamento aperto due giorni e bus pubblico» sono le misure del sindacato annunciate dal segretario Dario Alba. Nel 2023 sono stati 2.123 i casi di caporalato ex 603 bis

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Ferrara Lavoratori impiegati ben oltre l’orario, esosi abbonamenti mensili ai caporali per i trasporti. È (ancora) questa la realtà delle nostre campagne per alcuni braccianti, in base a quanto denunciato ieri a margine della presentazione a Giurisprudenza del Rapporto sfruttamento in agricoltura, organizzato da Flai Cgil.

Sarebbero circa 200mila i lavoratori irregolari nell’agricoltura italiana, 8-10mila in Piemonte, 6mila in Trentino. «Nel Ferrarese la situazione non è così diversa - ha sottolineato Dario Alba, segretario provinciale Flai - Nelle nostre campagne ci sono lavoratori agricoli sfruttati che vengono impiegati fino a 12, 14 ore al giorno. Spesso i datori di lavoro neanche le segnano tutte in busta paga. Poi c’è la questione dei trasporti. L’abbonamento mensile pagato al caporale per essere trasportati nei campi può arrivare a costare 170 euro, a prescindere che poi i lavoratori siano impiegati realmente tutte le giornate». Per il sindacato è importante potenziare la prevenzione, il Centro per l’impiego a Portomaggiore passerà da una mattinata a due intere giornate di apertura settimanali, proprio per rispondere alle richieste, «solo ripristinando forme di collocamento pubblico possiamo combattere davvero il caporalato. Sul fronte trasporti - ha concluso Alba - partirà da giugno per sei mesi la sperimentazione di un servizio pubblico apposito per gli agricoli».

In Italia il Pil agricolo aumenta, come pure i lavoratori stagionali, «oltre il 40% sono stranieri - ha rilevato il segretario nazionale Flai, Giovanni Minnini - Ma sono cresciuti anche i lavoratori impiegati meno di 51 giornate, il minimo per la disoccupazione. Si tratta di un segnale». La Cgil spinge per il referendum dell’8-9 giugno, «è uno degli strumenti». Nel 2023, ha rilevato Lorenzo Bin (Unimore), «sono stati 2.123 i casi di caporalato ex 603 bis». Laura Calafà (Univerona) ha ricordato il sistema di protezione previsto dal Testo unico sull’immigrazione, «dobbiamo fornire un’interpretazione il più possibile estensiva». E Gianni Rosas (Organizzazione del lavoro Onu) ha insistito sulla reintegrazione socio-lavorativa.