L’alcol dilaga tra gli under 20. L’esperta: «Colpa anche di famiglia e ansia»
Il focus dell’Ausl: sono 357 i pazienti seguiti nel 2024 di cui 133 nuovi. Spopola il binge drinking: 5 bicchieri da bere tutti di seguito per sballarsi
Ferrara Si chiama “Alcohol Prevention Day” e oggi viene celebrato dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Centro dell’OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problematiche alcol-correlate. Sul tema i servizi dell’Ausl hanno proposto un focus da cui emergono numeri critici e soprattutto come siano sempre più i giovani con problematiche legate all’assunzione.
Gli utenti con problemi legati alla dipendenza da alcol che si sono rivolti ai Centri Alcologici per seguire un trattamento nel 2024 sono stati 357, ha spiegato Cristina Sorio, responsabile dell’Osservatorio Dipendenze Patologiche dell’Ausl. Sono però 133 i nuovi pazienti che si sono rivolti per la prima volta ai servizi, con un tasso di incidenza di 6,4 ogni 10.000 residenti.
Si tratta di un target in prevalenza maschile (maschi 71,4%; femmine 28,6%), con un’età media di 47,6 anni (maschi 47,5; femmine 47,7). Le classi di età maggiormente rappresentate vanno dai 40 ai 59 anni (76%).
Il focus però segnala un incremento dei pazienti più giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni, che passa dal 4,7% nel 2015 al 9,5% nel 2024. In effetti, dai dati della ricerca europea sugli stili di vita dei giovani con età compresa tra i 15 e i 19 anni, si rileva che l’alcol è la sostanza psicoattiva ampiamente utilizzata dagli adolescenti (75% del campione) , la fascia più comune per questo tipo di esperienze è tra i 15 e i 17 anni.
«Questo, come evidenziato dalla letteratura scientifica – commenta la dottoressa Sorio – è particolarmente vero nel periodo dell’adolescenza, considerata un periodo cruciale dello sviluppo di ogni persona. Uno degli aspetti più preoccupanti del consumo di alcol tra i giovani è la diffusione di comportamenti pericolosi come il binge drinking ovvero l’assunzione di 5 o più bicchieri di alcol consecutivamente (28% del totale: maschi 30%; femmine 27%). La ricerca ha individuato diversi fattori di rischio che possono predisporre gli adolescenti al consumo di alcol. Tra questi, ci sono fattori legati al contesto sociale, come la qualità delle relazioni familiari e lo status socioeconomico e fattori psicologici come la depressione, l’ansia e i comportamenti antisociali».
«Stiamo assistendo - aggiunge la dottoressa Giulia Ghironi, psicologa e coordinatrice dell’Unità di Strada del SerD - ad un graduale abbassamento dell’età del consumo e ad una sofferenza diffusa, specialmente tra i giovani, in termini di relazioni positive. È quindi necessario uno sguardo mirato proprio a questo target di popolazione, per incrementare l’intercettazione precoce di comportamenti a rischio e quindi i segnali di una manifestazione di disagio favorendo le buone pratiche relazionali nei vari contesti».
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