Comacchio, finisce con l’auto contro il ponte. Danneggiato manufatto del ‘600
Il neopatentato ha sbagliato la manovra lungo la strada che si snoda tra i canali. Il sindaco: «Abbiamo transennato l’area e rimosso i mattoni pericolanti»
Comacchio Un neopatentato ha perso il controllo della sua auto, lesionando una parte laterale di un ponte seicentesco che attraversa il canale di via Gramsci. Nell’incidente è rimasto coinvolto, domenica pomeriggio, un giovanissimo comacchiese che, alla guida di una utilitaria, è andato a sbattere violentemente contro il ponte che attraversa via Gramsci, all’altezza dell’ex orfanotrofio-Fondazione mons. Virgili. Danneggiata una porzione del manufatto che, al pari della gran parte di quelli disseminati lungo il centro storico, risale alla metà del Seicento. Come assicura il sindaco Pierluigi Negri, nell’area, già transennata, sono stati rimossi i mattoni pericolanti e a giorni il ponte sarà riparato.
«Quello è uno dei ponti – spiega lo scrittore e cultore della storia locale Franco Luciani – che è entrato a far parte del tessuto urbano di Comacchio. Oltre a quello di via Gramsci, davanti all’istituto Virgili, con le stesse caratteristiche ci sono quello di via Rosario, di via Buonafede e in via Muratori, tre in mattoni e due in ferro. Quelli storici esistenti invece sono quello del Teatro, del Carmine, il ponte Pizzetti, di Pasqualone. Ci sono poi il ponte degli Sbirri del 1638, quello di Borgo e il Trepponti o Ponte Pallotta, tutti risalenti al Seicento».
I precedenti
La vicenda riporta alla ribalta altri casi analoghi più o meno recenti, come lo è stato, durante il carnevale, la caduta di un’automobile in manovra nell’acqua del canale che affianca l’area cortiliva di Palazzo Bellini. Esattamente un anno fa, nel marzo 2024, un residente aveva lasciato in sosta la propria auto parallelamente all’asse del canale, che affianca la via Bellini, di fronte alla casa della comunità San Camillo, senza azionare il freno a mano. Dopo pochi minuti un tonfo aveva richiamato l’attenzione del vicinato: l’auto era finita in acqua. Nel 2017 un’automobile in transito lungo via Mazzini, effettuando una manovra di sorpasso incauta, era andata a sbattere violentemente contro uno dei 143 archi posti in fregio del Loggiato dei Cappuccini, anch’esso seicentesco, voluto nel 1647 dal cardinal Stefano Donghi. Anche in quella circostanza, dopo un primo intervento emergenziale dei vigili del fuoco, mediante un sistema di puntellamento provvisorio dell’arco, il Comune, a spese della collettività, aveva dovuto farsi carico delle spese di recupero e ripristino del manufatto storico. Tra le particolarità che accomunano i ponti del centro storico lagunare spicca l’impiego, nelle rifiniture, di pietre d’Istria, elemento caratteristico del ponte dei Trepponti, simbolo per antonomasia della Piccola Venezia.
Le multe sono salate. Chi distrugge, disperde, deteriora o rende inservibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, è punito con una multa che va da 20mila euro a 60mila euro. C’è poi la fattispecie specifica dell’imbrattamento, a cui è applicata una sanzione da 10mila a 40mila euro, che è andata ad appesantire il regime sanzionatorio già esistente.