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Il caso

Camion si ribalta a Villanova. Si riaccende il dibattito sulla centrale a biometano: “Strada troppo stretta”

Camion si ribalta a Villanova. Si riaccende il dibattito sulla centrale a biometano: “Strada troppo stretta”

I cittadini conto l’impianto: “Le nostre preoccupazioni non sono infondate, grave impatto sul territorio e sulla sicurezza stradale. Il traffico pesante mette in crisi via Ponte Assa”

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Villanova Camion fuori strada su via Ponte Assa nei pressi della frazione ferrarese. È successo ieri, poco prima delle ore 16, quando l’autocarro si è ribaltato in curva per consentire il passaggio di un’auto che arrivava dal senso opposto. Il conducente, illeso, è uscito autonomamente dal camion e nessuno ha riportato ferite. Senza danni la vettura. L’incidente si è verificato proprio in corrispondenza della futura centrale a biometano e ha riacceso le preoccupazioni dei residenti di Villanova in merito alla nascita dell’impianto. La denuncia parte da Sandra Travagli: «Sono quattro mesi, che via Ponte Assa sta subendo gravi danni causati dal passaggio continuo dei mezzi pesanti i quali, tra l’altro, viaggiano a velocità sostenuta. Ci sono poi grandi quantità di polvere che diventano fanghiglia con la pioggia rendendo l’asfalto ulteriormente scivoloso. Ieri un camion si è ribaltato nel fosso percorrendo la curva che fa accedere al cantiere».

La popolazione di Villanova non si sente ascoltata: «La strada è molto stretta – denuncia una residente –, eppure ogni giorno passano grandi camion. L’incidente è la prova concreta che le nostre preoccupazioni non sono infondate. Più volte abbiamo espresso dissenso per la costruzione dell’impianto, non solo per ragioni ambientali, ma anche per gravi problemi di sicurezza stradale e impatto sul territorio». «Siamo ancora in attesa di un riscontro da parte dell’amministrazione comunale – continua una cittadina –. Noi non demorderemo anche perché via Ponte Assa è un importante collegamento sia con Masi Torello che con la superstrada. Il traffico di mezzi pesanti è costante su una strada che, una volta, era anche frequentata dai cicloturisti. Ora non più».