Da Ferrara a Roma per l’addio al Papa: «Non ci faremo rubare la speranza»
Oltre 120 ragazzi nella Capitale per il Giubileo degli Adolescenti
Roma «Non lasciatevi rubare la speranza. Fu una delle prime frasi di papa Francesco all’inizio del suo pontificato. Oggi più che mai facciamo tesoro delle sue parole». Don Adrian Gabor, responsabile della Pastorale giovanile della diocesi Ferrara e Comacchio non ha dubbi su quale sia il lascito più importante di Bergoglio. Insieme ad altri 120 giovanissimi ferraresi da 10 parrocchie del territorio, il sacerdote, accompagnato da altri 7 parroci e gli educatori, sta guidando la comunità di fedeli in questi giorni per l’esperienza del Giubileo degli Adolescenti. E ieri, anche se non direttamente in piazza San Pietro ha preso parte ai funerali del Santo Padre. «Siamo stanchi ma felici, i ragazzi sono molto contenti dell’esperienza di condivisione. In questi giorni abbiamo alternato la preghiera con la visita di varie basiliche di Roma, tra cui San Paolo fuori le mura. I ragazzi hanno anche attraversato la Porta Santa. Ieri abbiamo partecipato, insieme a decine di migliaia di giovani pellegrini, alla Via Lucis, davvero suggestiva. Non ci siamo fatti mancare un tour dei monumenti simbolo della città, dal Colosseo ai Fori imperiali». Anche se non direttamente in piazza San Pietro, don Gabor e i suoi ragazzi hanno comunque seguito l’ultimo saluto a papa Francesco, trovando un momento per riflettere: «Con i ragazzi ci siamo fermati in un parco e abbiamo seguito la celebrazione attraverso i nostri telefoni cellulare. Abbiamo riflettuto su quella che io chiamo "Dio-incidenza", molto più di una semplice coincidenza. Papa Francesco, infatti, ci ha lasciato proprio il Lunedì dell’Angelo, così come Giovanni Paolo II, scomparso sempre nella settimana di Pasqua. Noi eravamo venuti qui per vedere il Papa al Giubileo, purtroppo lui ci ha lasciato ma abbiamo percepito comunque la sua presenza, lo sentiamo davvero vicino e abbiamo chiesto la sua intercessione. Ci ha insegnato a non farci rubare la speranza anche se a volte, complice tutto quello che succede nel mondo, non è facile avere speranza nel futuro. Ma noi vogliamo resistere: non ce la faremo rubare» conclude don Adrian Gabor.