Afidi-formiche, matrimonio funzionale per le piante
Le seconde difendono l’arbusto attirate dagli scarti dei primi
Pochi "matrimoni" funzionano così armoniosamente con rispetto e reciproco aiuto come quelli tra afidi e formiche. Che dire, anche in questo caso noi animali a due zampe abbiamo da imparare un bel po’. Se vi capiterà di imbattervi in una pianta assalita dagli afidi, come recentemente mi è accaduto con un esemplare di pittosporo, a breve vedrete una solerte sentinella di formiche muoversi alacremente lungo il suo fusto. Per molto tempo mi sono chiesta il perché di questa strana convivenza, poi effettuando delle ricerche mi è stato svelato il segreto. L’accordo è semplicissimo: gli afidi succhiando la linfa vegetale, producono una sostanza zuccherina di scarto, la melata, molto energetica e golosa per le formiche, le quali felici ringraziano e banchettano, assicurando così all’arbusto protezione da eventuali predatori. Un "do ut des" che non fa una piega, in gergo verde "simbiosi mutualistica". Un problema Per tutti i giardinieri gli afidi, insieme alla cocciniglia, rappresentano un altro "dolore" in giardino, che si può ogni caso riuscire a controllare con svariate soluzioni. Potete ricorre al metodo "altamente sbatti", come lo definirebbero i giovani nel loro gergo, ovvero rimuovendo i parassiti con le mani armati di guanti, azione certa ma sicuramente poco pratica. La combo perfetta è unire alla "pulizia manuale" il sapone molle, un trattamento naturale per la difesa delle piante; questo agisce detergendo le foglie e rimuovendo la melata prodotta dai parassiti, migliorando così la salute delle piante in modo biologico e sicuro. La natura ci regala anche l’olio di neem, un prodotto naturale, molto utilizzato nelle attuali pratiche di giardinaggio, ricavato dai semi dell’albero di neem; con il suo principio attivo l’azadiractina, dal profumo agliaceo e penetrante, svolge una funzione repellente verso questi fastidiosi parassiti. È bene però ricordare sempre di utilizzare l’olio vegetale di neem nelle ore serali per non incorrere in spiacevoli "bruciature". Saranno pur una scocciatura questi antipatici infestanti, ma non finiranno mai di stupire per la loro capacità di sopravvivere e coesistere tra loro.