Berco, ex Tollok, Vm e Vsg: 1° Maggio senza sorrisi nel Ferrarese
Tutto da decifrare il futuro dei metalmeccanici ferraresi e dell’indotto. Tra licenziamenti, vertenze e scioperi sono centinaia i lavoratori a rischio
Ferrara Non sarà semplice definire “festa” la giornata di oggi per i lavoratori che si sono scontrati con la durissima realtà che vede alcune realtà imprenditoriali del territorio annaspare, ricorrendo a licenziamenti e cassa integrazione. Troppe persone hanno dovuto, per mesi, affrontare l’incertezza legata al proprio posto di lavoro senza però che questo abbia tolto la forza alla lotta ed agli scioperi di chi ha voluto far sentire la propria voce nei confronti dei vertici aziendali.
Berco
Uno dei casi senz’altro più emblematici è legato alla Berco di Copparo. La storica azienda metalmeccanica facente parte del gruppo Thyssenkrupp a fine 2024 aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo che avrebbe dovuto coinvolgere 480 lavoratori oltre alla disdetta del contratto integrativo aziendale. La causa, secondo i vertici, è dovuta alla congiuntura economica e geopolitica che ha portato i volumi ed i ricavi 2024 a dimezzarsi rispetto al 2022. Una vera bomba sociale quindi ha rischiato di innescarsi per il territorio copparese, con centinaia di famiglie in difficoltà e tutte le ricadute sul relativo indotto. La mobilitazione degli operai è stata immediata, resiliente e coraggiosa con centinaia di ore di sciopero spese per far ritornare l’azienda sui propri passi. Col passare dei mesi, le varie concertazioni con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e le uscite volontarie, i dipendenti con il posto a rischio sono scesi a 247. Il 10 aprile 2025 poi, arriva la “fumata bianca”. I licenziamenti collettivi ed unilaterali vengono ritirati e bloccati per i prossimi quattro anni, con il Ministero parte attiva nell’assicurare ammortizzatori sociali, cassa integrazione e contratti di solidarietà. Nelle prossime settimane la partita si sposterà sul contratto integrativo aziendale, la cui ridiscussione dovrà trovare un punto di incontro tra le richieste sindacali e la sostenibilità chiesta da Berco.
Ex Tollock
Chi invece è ancora in attesa di buone notizie sono i 77 dipendenti della Regal Rexnord (ex Tollock) di Masi Torello, che dal primo aprile sono in cassa integrazione per cessazione fino a fine anno. Il 7 ottobre 2024 la multinazionale americana aveva improvvisamente deciso di chiudere l’impianto di componenti meccaniche. Anche in questo caso Regione Emilia-Romagna e sindacati si sono immediatamente attivati a tutela dei lavoratori, a loro volta coinvolti negli inevitabili scioperi contro una decisione così drastica. Le trattative di rito erano riuscite ad ottenere la prosecuzione dell’attività produttiva fino al 28 febbraio, prolungata poi di un ulteriore mese per cercare investitori. Nel frattempo, l’azienda ha messo a disposizione 2,8 milioni di euro per l’uscita volontaria dei lavoratori e si è detta disponibile a ricollocare otto dipendenti presso altre sedi del gruppo. Il sito industriale inoltre è in vendita alla cifra simbolica di un euro previo un patto di non concorrenza ed il mantenimento dell’organico in essere, con un’azienda che dovrà continuare ad essere radicata sul territorio come voluto dal sindaco di Masi Torello Samuele Neri. Lo stesso primo cittadino non registra novità di rilievo sulla vicenda se non alcuni interessamenti rivolti solamente al sito produttivo.
Vm Cento
Nonostante tutte le difficoltà, la Vm di Cento prova invece a rimanere a galla in attesa dell’agognata vendita dell’azienda con la cassa integrazione attualmente attiva per 215 dipendenti sui circa 300 totali. Le varie contrazioni di mercato hanno fatto sì che i tempi in cui l’azienda che produce motori poteva contare su 1.500 dipendenti sono purtroppo andati ed oggi rimangono grandi punti interrogativi sul futuro. Quantomeno alla fiera Eima di Bologna sono stati annunciati tre nuovi motori e le innovazioni legate ai metodi di propulsione acquatica.
Appaltati Vsg
Nemmeno il territorio di Ostellato si salva dalla crisi, in un caso recentissimo. Il 29 aprile la ditta di logistica “La Petroniana”, che da anni lavora in appalto all’azienda di macchine industriali Vsg, ha comunicato di aver avviato le procedure di licenziamento collettivo per 36 lavoratori a causa della disdetta dell’appalto stesso. Vsg infatti ha deciso di internalizzare il servizio ed il destino dei dipendenti ferraresi, ma anche di Reggio Emilia e Bologna, resta appeso ad un filo.