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Il provvedimento

Zero autorizzazioni e insicuro. Chiuso l’asilo abusivo in provincia di Ferrara

Fabio Terminali
Zero autorizzazioni e insicuro. Chiuso l’asilo abusivo in provincia di Ferrara

Nessuna recinzione nonostante il fosso e locali in disordine. In servizio tre donne senza qualifica: segnalazione ai Nas e poi il sopralluogo di Polizia locale e Servizi scolastici

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Renazzo Per poter aprire un centro educativo privato dedicato all’infanzia occorre rispettare scrupolosamente le normative e ottenere tutte le autorizzazioni richieste, indispensabili per certificare l’idoneità del servizio offerto a beneficio dei piccoli ospiti. Non è questa la strada percorsa da una struttura di Renazzo che aveva le sembianze di un asilo nido vero e proprio (foto d’archivio), anche se con alcune carenze evidenti e per nulla secondarie. Una volta accertata l’assenza di autorizzazioni è scattata la sospensione delle attività, disposta dal Comune di Cento.

Tutto parte da una segnalazione di metà aprile ai Nas, il comando dei carabinieri deputato alla tutela della salute: un “input” secondo cui in un’abitazione privata di via Lunga sarebbe stato allestito un servizio educativo per la prima infanzia, del tutto privo delle autorizzazioni che in materia prevede la legge. Dal Nas a quel punto la palla è passata al Comune, che il 23 aprile ha fatto scattare il blitz, un sopralluogo congiunto da parte della Polizia locale e del personale dei Servizi scolastici dell’amministrazione. Cosa è stato possibile notare in quella circostanza viene descritto nei dettagli dal verbale, dal quale è trapelato che tra quelle mura era stato organizzato un asilo nido abusivo a tutti gli effetti. In quel momento c’erano nove bambini dall’età compresa tra i 0 e i 3 anni, sorvegliati da tre donne, nessuna delle quali in possesso della qualifica di educatrice professionale. Poi sono state ritrovate le schede identificative di alcuni bambini, bozze di domande di iscrizione al servizio e materiali che riportavano il logo della struttura, intitolata “Piccoli Passi Nido Famiglia”. C’erano le comunicazione del periodo di chiusura estivo, gli attaccapanni per i vestiti dei piccoli con tanto di nome e foto di ciascuno di loro, rigidamente distinti in “part time” e “full time” come si poteva leggere dalle scritte lasciate sulla lavagna. Non mancava l’angolo della tavola, con il menù della settimana, e quello della comunicazione, visto che non si è potuto non notare le promozione del servizio sui social. Poi un altro particolare, decisamente importante: “La struttura non è recintata in presenza di fosso e strada – recita il verbale del sopralluogo – e sono comunque presenti rischi per i bambini in considerazione dello stato di conservazione degli spazi interni e di materiali in disordine nell’ambito dei locali”. È stato accertato che agli atti del Comune non risulta nessuna richiesta di autorizzazione per l’apertura, facendo rilevare l’assenza dei requisiti previsti dalla legge regionale 19 del 2016. L’attività è stata sospesa e i Servizi scolastici del Comune hanno rimandato ad un successivo atto la somministrazione della sanzione amministrativa.