Il sogno di Stefano Bariani è realtà: viticoltore a 360 gradi con Fondo San Giuseppe
Da Ripapersico al Piemonte, dove ha lavorato a lungo nell’azienda vinicola Gaia, fino alla sua cantina sulle colline di Brisighella
Ripapersico Stefano Bariani, 55 anni, ha coronato il suo sogno: fare il viticoltore a tempo pieno chiudendo il cerchio con la nuova cantina. Bariani, enologo, proprietario del Fondo San Giuseppe nelle colline di Brisighella, si sta realizzando. «Ho frequentato l’istituto Fratelli Navarra a Malborghetto poi la facoltà di Agraria all’Università di Bologna ed ho lavorato per tanti anni in un’importante azienda vinicola, la Gaia in Piemonte, collaborando poi con la Comunità di San Patrignano. Nel 2008 ho acquistato il Fondo San Giuseppe e dopo altri dieci anni lavorando presso altre cantine avvertivo la necessità di esprimere il mio sentimento: fare il vignaiolo e produrre vini. Alla fine ci sono riuscito, mantenendo sempre un legame ben saldo con Ripapersico il mio paese natale dove continuo a vivere dividendomi con Brisighella. L’ultima tappa è stata la cantina da poco ultimata dopo un adeguato lavoro di restilyng».
Ha detto che si è trattato di un lungo lavoro per cercare un terreno vitivinicolo adatto.
«Con mia moglie abbiamo sempre cercato di trovare in questo borgo un terreno in altitudine esposto a nord o terreni che dessero la possibilità di produrre finalmente vini bianchi di qualità perché la Romagna è soprattutto il regno del Sangiovese mentre i bianchi spesso, Albana a parte, li abbiamo sempre demandati ad altri. Fondo San Giuseppe è un luogo in altitudine, (siamo sui 400 metri circa) quasi eremitico dove nel 2008 abbiamo iniziato a produrre vini bianchi di territorio quali Albana, Trebbiano ma anche di altre tipologie non proprio locali come Riesling e Chardonnay per una produzione all’incirca di 35mila bottiglie».
Il pubblico come ha risposto?
«Per fortuna bene. Siamo una piccola cantina ma dai Lidi fino a tutta la riviera romagnola e anche nell’entroterra siamo nelle carte dei vini di molti locali. Abbiamo deciso di collocarci, per una visione di immagine, nella fascia medio alta dei prezzi e fino ad ora la risposta è stata positiva. Ho avuto la fortuna di poter lavorare in cantine importanti, Gaia su tutte, accumulando esperienza. È stato un lunghissimo percorso ma ci siamo riusciti».
Un altro sogno?
«Produrre vini anche nel mio territorio, lungo la fascia litoranea del Delta del Po, i vini Doc del Bosco Eliceo. I vini di sabbia da altre parti, vedi in Francia, sono gettonati e credo abbiano un futuro anche qui. Servono innovazione e un ottimo marketing in quanto fuori dai confini non sono molto conosciuti».