Piano anti colombaccio, in Emilia Romagna “sì” del Tar all’abbattimento
Confagricoltura esulta dopo che il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato il ricorso contro il piano di controllo: «Soddisfatte le aziende danneggiate dalla specie»
Ferrara Il Tar Emilia-Romagna rigetta il ricorso contro il Piano di controllo del Colombaccio. Presentato ieri da alcune associazioni di cacciatori - Libera Caccia, Italcaccia, il Club veneto del Colombaccio e il Club italiano del Colombaccio -, che richiedeva la sospensione del Piano regionale quinquennale di controllo del colombaccio, entrato in vigore il 1° aprile, avanzando motivazioni legate al mantenimento della specie.
«Ci rallegriamo del risultato, l’ordinanza emessa va nella direzione auspicata che mira a proteggere il lavoro degli agricoltori e con esso i raccolti sempre più minacciati dalle diverse specie selvatiche. Continueremo a difendere chi fa impresa, cercando di facilitare il lavoro di coloro che ogni giorno si impegnano a garantire alla collettività cibi sani e di qualità» ha commentato a caldo il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.
Nei giorni passati Confagricoltura Emilia Romagna, al fianco della Regione, si era battuta per difendere la validità della norma. Il Piano di controllo del Colombaccio prevede che gli ausiliari possano, nel periodo della semina, sparare agli stormi di piccioni anche nei casi in cui tra di loro ci sia qualche colombaccio, una specie considerata protetta fino all’entrata in vigore del Piano. Prima infatti bastava anche la sola presenza di un colombaccio per impedire ogni azione di deterrenza.