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L’iniziativa

Goro, i bambini rammendano le reti da pesca

Goro, i bambini rammendano le reti da pesca

I pescatori: «Entriamo nelle scuole e raccontiamo la storia del nostro mare»

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Goro Ercole Eden, pescatore classe 1927, ha fatto una piccola fortuna durante la bonifica della valle del Mezzano di Comacchio pescando anguille. La Sacca di Goro era il suo mondo marino che governava con le reti da posta (reti fisse con inganni). Anguille, passere e granchi che scrutava tutti i giorni uno per uno, per controllare la muta (abbandono del carapace per crescita) e venderli al mercato ittico quando erano ancora (molli) granceola comunemente chiamata granseola. Con i propri risparmi è riuscito a costruire una casa che, raccontava la moglie, aveva il sapore di "bisatiti friti", piccole anguille non adatte per la vendita al mercato e che Eden portava a casa per la famiglia con tre figli. Un giorno la cooperativa, che in quel periodo governava l’intera comunità dei pescatori, propose a 12 pescatori di coltivare le vongole sotto la direzione di un biologo. Eden accetto per spirito cooperativistico ma non credeva a quella pesca. Gli ronzava in testa continuamente la preoccupazione per il futuro delle nuove generazioni. Aveva capito la grande scoperta economica della coltivazione delle vongole, che avrebbe creato per la comunità di Goro una monocoltura, visti i redditi elevati. Diceva dentro di se: «e se un giorno succederà un fatto irreparabile (Eden intendeva quasi sicuramente un problema sanitario, visto il caso del colera a Napoli) i giovani sapranno pescare il pesce quello con la coda? ».La profezia si è avverata, il granchio blu è arrivato e ha messo in ginocchio l’economia della comunità di Goro e Gorino. Rimane da ricostruire il rapporto con la natura, rispettare le sue leggi e capire fino in fondo il vero significato che deve avere l’intervento dell’uomo. Nel frattempo cosa fare se non dialogare con le nuove generazioni, far conoscere loro l’ambiente naturale in cui vivono e vivranno con la tecnologia che ora, strumento di gioco, dovrà in futuro servire per il loro lavoro. Anche quest’anno scolastico il Circolo Velico Goro è entrato nella scuola primaria in due classi seconde e una classe terza. Il titolo del progetto è Ecovela sport mettendo al centro l’ecologia, la raccolta differenziata e la natura che conosceranno attraverso lo sport della vela. Gli alunni comprenderanno che non è possibile navigare a vela senza conoscere e rispettare il mare e i venti. Prima dell’avvento della plastica i pescatori costruivano e aggiustavano le reti ed è questo che hanno fatto i bambini. È stato un gioco per loro, e non poteva essere altro, si sono divertiti a rammendare tre maglie di una rete e portarla a casa dai genitori scambiando con loro valori ormai dimenticati, si sa che i bambini sono come le spugne pronti a dare ciò che hanno compreso se correttamente stimolati. È una goccia nel mare, poca cosa, ma di grande significato visto che il mare è formato da gocce.