A Ferrara cresce la Cassa integrazione “trainata” dalla meccanica
In provincia siamo a +24% nel primo trimestre, in linea con la regione. Pesano le crisi dei colossi, a partire da Berco: le possibili ripercussioni
Ferrara La crisi dell’industria comincia a riflettersi nei numeri della cassa integrazione, che mostra come le difficoltà reali delle imprese ferraresi siano per il momento quasi esclusivamente concentrate nel settore meccanico: la “propagazione” ad altri settori è una probabilità molto realistica.
I report diffuso dalla Cgil sulla base dei dati Inps mostrano un andamento in linea, anche un po’ al di sotto della media regionale, cioè un incremento delle ore autorizzate nel primo trimestre dell’anno. A livello provinciale siamo a 1.378.020 ore totali, cioè Cig ordinaria, straordinaria e in deroga, rispetto a 1.111.696 ore dello stesso periodo del 2024: l’incremento è del 24%. Il tasso di crescita regionale è del 31%, con la sola provincia di Rimini in controtendenza, con Piacenza e Reggio Emilia che mostrano dei delta a tre cifre. Rispetto al 2023, per prendere come riferimento temporale l’immediato post-Covid, siamo a +113%; e la curva s’impenna soprattutto per la Cassa integrazione straordinaria, indice di difficoltà strutturali delle aziende, che cresce da un anno all’altro del 46,7% in regione.
Quest’ultimo trend non trova riscontri a livello provinciale, perché le ore di Cigs nel Ferrarese sono rimaste sostanzialmente stabili, al di sotto delle 600mila nel trimestre; è l’ordinaria a crescere di oltre 250mila ore, fermandosi a quota 787.722 ore. È l’analisi settoriale ad addensare nubi, anche in prospettiva. La grande maggioranza della Cig ferrarese, infatti, si concentra sul solo settore meccanico, quello di Berco, Rexnord, Stellantis per indendersi, che nel trimestre ha visto autorizzate 635.652 ore di ordinaria e 520.544 di straordinaria, per un totale di 1.156.196: la Cigo dello stesso periodo 2024 era praticamente la metà. Nel complesso l’incremento di “cassa” nel meccanico è del 31,8%. Questo è un comparto al centro di molte filiere, quindi bisognerà verificare gli effetti nel tempo di questo andamento negativo. “Tengono” questo passo poco rassicurante le sole imprese del settore metallurgico, che da zero sono passate a oltre 68mila ore di Cig straordinaria, e hanno raddoppiato, anche qui, quelle di ordinaria: l’incremento complessivo è da record, in quanto si parla del 201%. Torna a mordere la crisi del tessile, con un +110,7% di ore, mentre si azzerano le richieste nel comparto pelli, cuoio e calzature. Da segnalare, in positivo, l’andamento nel maxi-settore chimica-gomme: siamo passati da 11.463 a 4.732 ore in dodici mesi.
«I dati Inps sono estremamente preoccupanti e s’inseriscono in un quadro a tinte sempre più fosche - è il commento di Massimo Bussandri, segretario regionale Cgil - Drammatiche sono le tante crisi industriali che si stanno aprendo in maniera diffusa anche nel nostro territorio, chiediamo da mesi risposte concrete al governo».
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