Berco, si tratta sul contratto integrativo. Già 40 candidati per le uscite volontarie
A Copparo il negoziato parte il 19 maggio. Per lo stabilimento di Castelfranco Veneto si profila una cessione
Copparo Entrerà nel vivo il 19 maggio la trattativa tra Berco e i sindacati per la ridefinizione del contratto integrativo aziendale, come previsto dall’accordo raggiunto al Mimit lo scorso 10 aprile che ha trasformato i licenziamenti unilaterali in dimissioni volontarie incentivate.
Martedì si è tenuto a Copparo un incontro tra la dirigenza e le organizzazioni sindacali per definire il calendario degli incontri per il negoziato sulla contrattazione di secondo livello, che sarà preceduto da un’assemblea con i lavoratori il 13 maggio in cui saranno illustrati i punti da discutere con l’azienda. «In merito al negoziato per la contrattazione integrativa – si legge in un comunicato dei sindacati nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm – è stato condiviso un calendario di incontri e verrà proposta una piattaforma da parte delle organizzazioni sindacali che verrà condivisa con le lavoratrici e i lavoratori. Comunque dovrà essere mantenuto prioritariamente un costante confronto sull’andamento produttivo e sulle prospettive industriali, visto che nelle settimane successive sono stati trovati gli accordi sugli ammortizzatori sociali e le uscite dallo stabilimento di Copparo».
C’è tempo fino al 20 settembre (con uscita entro il 30 dello stesso mese) per aderire alle dimissioni incentivate, come dal protocollo firmato ad aprile dopo oltre 6 mesi di vertenza e 350 ore di sciopero. Al momento gli uffici predisposti dai sindacati all’interno dello stabilimento di Copparo hanno raccolto 40 candidature all’uscita volontaria, di cui 20 già confermate e in attesa, a giorni, di intraprendere la procedura. Numeri che si aggiungono ai 152 lavoratori che avevano aderito alla prima finestra di dimissioni incentivate aperta da metà dicembre e fino al 16 gennaio, e agli ulteriori 41 dipendenti che dopo quella data, mentre gli scioperi erano in corso, avevano deciso volontariamente di lasciare la Berco.
E se a Copparo si tratta sull’integrativo, per lo stabilimento “gemello” di Castelfranco Veneto, che conta 145 operai, si profila una cessione. Sempre martedì nel corso di un incontro da remoto presso il Mimit tra sindacati, direzione aziendale e Regione Veneto, l’azienda «ha comunicato di essere direttamente impegnata a trovare una soluzione industriale in continuità per il sito di Castelfranco al di fuori di Berco e la volontà di discutere con le organizzazioni sindacali degli ammortizzatori sociali e di opportunità di collocazione dei lavoratori». Da parte dell’azienda è già in atto una «discussione con un soggetto locale interessato a una parte del sito e a una parte dei lavoratori, e che comunque la direzione non esclude anche altre soluzioni per la continuità industriale dello stabilimento».
In ogni caso, sottolineano Fiom, Fim e Uilm, i sindacati ritengono che, come stabilito dagli accordi di aprile al Mimit «vadano ricercate soluzioni industriali che garantiscano solidità al gruppo e a tutti i lavoratori, mantenendo o aumentando le professionalità presenti» e «nel confermare l’indisponibilità a negoziare chiusure di stabilimenti», ribadiscono che occorre «darsi il tempo per affrontare tutte le questioni e che tutte le istituzioni diano corso agli impegni presi».
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