Scortichino, cadavere della madre nascosto: un blackout per disperazione
Motivazioni economiche dietro il gesto del figlio
Scortichino La casa dove viveva con moglie e figlio portata via con una procedura esecutiva nel 2023. Il trasferimento nell’abitazione di fianco, quella dei genitori. La morte della madre, divenuta così l’unico punto veramente fermo nella sua vita, a gennaio di quest’anno. Soldi che non bastano mai, nemmeno per una sepoltura. Il blackout, la disperazione, e quello che essa spesso comporta: decisioni che appaiono intollerabili, ma che per chi le prende a volte appaiono come l’unica strada percorribile. Questo emerge ad oggi del percorso umano dell’uomo di 54 anni indagato insieme alla compagna 53enne per l’occultamento del cadavere della madre, la signora Lidia Ardizzoni, di 90 anni, e per l’indebita percezione della sua pensione. Dopo la scoperta avvenuta lunedì pomeriggio da parte dei carabinieri di Bondeno e il sequestro del garage dove il cadavere era stato nascosto adagiato su un divano e sotto una brandina e una pila di coperte e cuscini, la sostituta procuratrice Sveva Insalata conferirà in questi giorni l’incarico l’autopsia e una consulenza genetica. L’obiettivo è appurare con precisione le cause della morte, che già il medico del 118 aveva constatato come naturali il 4 gennaio scorso. Dopo la constatazione del decesso non venne effettuata nessuna comunicazione alle autorità e all’Inps - responsabilità dei familiari - e non essendo intervenute le forze dell’ordine non è nemmeno partita d’ufficio. Questo ha permesso ai due di andare avanti per mesi come se nulla fosse e utilizzare i soldi della pensione dell’anziana, che continuava ad essere accreditata sul conto. L’altro versante delle indagini è proprio quello della la verifica dei flussi del conto postale della signora Ardizzoni e su quelli della coppia indagata, per capire quanto denaro sia stato effettivamente indebitamente percepito da marito e moglie.
L’avvocato
«Aspettiamo il conferimento dell’incarico per verificare le cause della morte, dal quale emergerà che la signora è stata accudita amorevolmente, il figlio si è sempre fatto carico di lei - afferma l’avvocato Denis Lovison, che assiste la coppia indagata -. Poi, affronteremo il percorso giudiziario del caso, cercando di venire fuori da una situazione anche di abbandono sociale di una famiglia che si è trovata in difficoltà».
Il sindaco
«Quella di domenica sarà senz’altro una Festa della Mamma molto particolare, in cui il nostro pensiero non potrà che correre a questa orribile vicenda - dice il sindaco Simone Saletti, che ha parole molto dure -. Ciò che mi sconvolge è la totale mancanza di rispetto nei confronti di una madre, venuta a mancare come tante volte accade all’interno della propria casa, dopo una lunga vita vissuta a cavallo tra la comunità mirandolese e quella bondenese. Ma, a differenza di ciò che sarebbe avvenuto in qualunque normale contesto, alla scomparsa della donna è seguito un gesto folle, che non può trovare giustificazioni e per il quale mi auguro che la giustizia faccia il suo corso nel più breve tempo possibile. Dal punto di vista istituzionale - conclude - posso assicurare che come Comune ci adopereremo per garantire degna sepoltura alla signora».