Pomposa, arrivano all’Abbazia ma il museo è chiuso. Non c’è il personale
I biglietti erano stati presi online ma lo Iat non è stato avvertito. Turisti costretti a tornare indietro
Pomposa L’assenza di un custode ha costretto la direzione museale a chiudere il Museo Pomposiano, che si trova all’interno del Palazzo della Ragione, di fronte all’Abbazia di Pomposa. E i turisti arrivati si sono visti costretti a rinunciare alla visita. Va specificato che tutta la gestione del complesso abbaziale è in capo alla citata direzione museale regionale. Mercoledì, quindi, per tenere aperta l’Abbazia, in mancanza di personale, è stato deciso di chiudere il museo. In molti però avevano acquistato il biglietto online e sono andati a lamentarsi nell’ufficio Iat del Comune, aperto invece ad orario continuato, tutti i giorni della settimana, dalle 9.30 alle 18. In questo periodo il richiamo dei turisti appassionati di Natura, birdwatching ed itinerari in bicicletta porta a Pomposa, non solo nei weekend, tanta gente. È il periodo degli arrivi di decine di bus con persone e scolaresche in gita, non solo dall’Italia. Mercoledì alcune corriere hanno potuto stazionare solo nell’area dei chioschi e bagni del complesso abbaziale e visitare velocemente l’Abbazia. Davanti all’entrata non c’era nessun cartello e a quanto pare non era stato avvertito l’ufficio ufficio Iat comunale, il quale ha scoperto dai turisti, al loro arrivo, la vicenda.
Il giorno prima, ossia martedì 6 maggio, non è andata meglio: alle 13 l’Abbazia di Pomposa è stata chiusa alle visite e con essa anche il Refettorio, la Sala delle Stilate e la Sala del Capitolo. Due corriere di studenti, oltre a turisti francesi sono stati costretti ad andarsene, senza aver ricevuto informazioni sulla chiusura dell’Abbazia che non è solo un luogo di culto, ma uno dei quattro monumenti più visitati dell’Emilia Romagna. Anche sul sito nessuna informazione, mentre sulla pagina Facebook è stato pubblicato un annuncio alle 13.02, quando la chiusura decorreva da subito, quindi senza nessun preavviso. Insomma, in un momento così intenso di visite non è stato un bel biglietto da visita. A quanto pare, e c’è da dire anche questo, il caos è avvenuto perché alcune persone sono andate in malattia e non è stato possibile sostituirle. Un segnale di grandi difficoltà e non sono certo stati i dipendenti a creare il disagio perché anche potersi ammalare è un diritto. Purtroppo la carenza di personale si fa sentire in periodi così intensi.
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