Longastrino, postina e mamma di tre gemelli: «Quante soddisfazioni»
Gloria Foletti si racconta: «A 42 anni la mia vita è cambiata»
Longastrino Domani si celebra la Festa della mamma, un’occasione speciale per ricordare e valorizzare l’impegno quotidiano di tante donne che, con straordinaria forza, portano avanti il doppio ruolo di madri e lavoratrici.
Tra loro ci sono anche le donne di Poste Italiane. E Gloria Foletti, portalettere del centro di distribuzione di Argenta svolge la sua “gita” quotidiana tra le frazioni di Longastrino, dove abita, e Anita, nel cuore della provincia ferrarese. Una divisa indossata ogni giorno con orgoglio, mentre a casa la aspettano tre gemelli, oggi adolescenti.
Gloria, in Poste dal 1996 come portalettere, un lavoro che le piace perché a contatto con le persone e spesso di supporto a tanti. Diventa madre a 42 anni quando forse non ci credeva più ma poi quei tre strani puntini sull’ecografia fanno sobbalzare il cuore e i pensieri del suo compagno che al primo sguardo pensa da subito che quei tre puntini rappresentano tre figli…e così è.
«La mia è stata, ed è ancora oggi, una sfida quotidiana – racconta Gloria –. Quando sono nati i miei figli, tutto è cambiato. Il primo anno è stato complicato anche se il cuore esplodeva di gioia perché tanto desiderati. Non è stato facile, erano tre neonati e io lavoravo già come postina. I ritmi erano impegnativi ma ho stretto i denti. Ho ripreso a lavorare quando avevano otto mesi, conciliare la vita personale con quella lavorativa non è stato affatto semplice ma non ho mai mollato. Qualcuno mi ha chiesto se ho mai pensato di abbandonare il lavoro ma non ho mai avuto dubbi. Sono andata avanti con forza e caparbietà grazie anche all’aiuto della famiglia e del mio compagno in particolare».
Nel suo racconto si intrecciano sacrificio e amore ma anche gratitudine.
«Mi sono sentita supportata in ogni momento e in ogni circostanza – continua Gloria – e mi ritengo fortunata. Tutti i colleghi, oltre ai responsabili, hanno cercato di sostenermi».
Come si fa a conciliare un lavoro impegnativo come quello del portalettere al ruolo di madre di tre figli?
«Il lavoro mi ha dato l’opportunità di gestire la vita famigliare. Ancora oggi mi domando come sono riuscita a superare le difficoltà incontrate ma il ricordo di rientrare a casa al termine di una giornata lavorativa e l’abbraccio ai figli fa dimenticare ogni preoccupazione».
Cosa rende felice una mamma lavoratrice?
«Potrei rispondere banalmente portare a casa lo stipendio, ma in realtà rende felici riuscire gestire la propria indipendenza e trasmettere serenità ai figli. Io vivo di piccole cose e gran parte mi vengono donate proprio da loro, da un loro abbraccio, un piccolo o grande gesto ma anche dall’orgoglio che si intravede dai loro occhi quando mi sentono parare del mio lavoro. Mi piace ricordare un aneddoto legato al periodo della pandemia: abitando in una piccola frazione dove ci conosciamo tutti e dove consegno la posta, è spesso capitato che qualche anziano si rivolgesse a me per gestire anche delle operazioni postali e lì ho visto i miei figli orgogliosi, dicendomi “mamma ti cercano tutti».
In Poste Italiane, la Festa della Mamma è anche questo: la storia di chi, ogni giorno, consegna molto più di una raccomandata o un pacco.
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