David di Donatello, Salvatores premiato da uno studente ferrarese
Lorenzo Lanfranchi della Blow-up Academy ha consegnato la statuetta al regista per “Napoli-New York”: «Sogno che si è avverato»
Ferrara C’era anche un po’ di Ferrara sul palco dei David di Donatello 2025. Lo scorso 7 maggio, durante la cerimonia della settantesima edizione dei premi, il giovane Lorenzo Lanfranchi, studente del primo anno del corso di Regia alla Blow-Up Academy, ha avuto l’onore di consegnare a Gabriele Salvatores il David Giovani per il film “Napoli – New York”. Lanfranchi, diciannovenne originario di Parma, è stato selezionato da Agiscuola come rappresentante dell’Emilia-Romagna all’interno della giuria dei David Giovani, composta da oltre 200 studenti provenienti da tutta Italia. “Tutto è iniziato alle superiori, quando ci è stato proposto di partecipare scrivendo una critica su alcuni film in gara ai David di Donatello di quell’anno - racconta Lorenzo -. La mia è risultata tra le migliori e così Agiscuola ha scelto me per rappresentare la mia regione ed entrare a far parte della giuria giovani”. Un percorso che lo ha portato prima al Festival di Venezia e poi alla serata dei David di Donatello, nella storica cornice degli studi di Cinecittà a Roma. “Era un sogno che avevo sin da bambino e che finalmente si è avverato – confessa -. Tenere in mano la statuetta e consegnarla a Salvatores è stata una grande emozione”. L’amore per il cinema nasce infatti molto presto, alimentato dai film di Giuseppe Tornatore. “Proprio prima della serata ho avuto modo di parlare con lui, che si è reso davvero disponibile”. Nel corso dell’evento, Lorenzo ha anche incontrato Elio Germano, Pierfrancesco Favino e la regista Maura Delpero, premiata per la miglior regia. Ma la vera soddisfazione è stata poter rappresentare la voce dei giovani appassionati di cinema e promuovere, con Agiscuola, il ritorno alla visione in sala. Attualmente, Lanfranchi è impegnato sul set del suo cortometraggio “Tra le mie mani”, ambientato sui colli emiliani e racconta la storia dei nostri nonni, e sta sviluppando il suo primo lungometraggio, “I luoghi del giardino”. Ai suoi coetanei, lancia un consiglio: “Saper osservare e apprezzare il tempo, perché l’attesa è il viaggio più bello”.