Ferrara, firme pro Arci Bolognesi. Ma una vicina protesta: «Rumore e sporco»
L’associazione promuove nuove iniziative: dopo la cena, serate di tango e sale studio
Ferrara Sabato sera, lo spazio di piazzetta San Nicolò adiacente al Circolo Arci Bolognesi, nel cuore del centro cittadino, si è animato grazie alla cena sociale che ha visto la partecipazione di circa 70 persone. Ognuno dei presenti ha contribuito portando qualcosa da condividere, trasformando la serata in un piacevole momento di convivialità e scambio. All’iniziativa hanno preso parte anche i gestori del Circolo e i rappresentanti di Arci Ferrara, a testimonianza di un impegno condiviso nel promuovere occasioni di socialità aperte alla cittadinanza. Durante la serata è ufficialmente partita la raccolta firme a sostegno del circolo, iniziativa che si concluderà oggi con la consegna delle sottoscrizioni al Comune. Questo gesto rappresenta un passaggio importante nel dialogo tra residenti e gestori, che sembra aver finalmente trovato un terreno di intesa. Dopo mesi di tensioni, si è infatti aperta una fase di confronto costruttivo: le richieste dei residenti, in particolare riguardo alla riduzione degli orari e a weekend meno rumorosi, saranno prese in considerazione per garantire una convivenza più serena nel quartiere. Nel frattempo, l’Arci guarda al futuro con un piano di rinnovamento che punta ad arricchire l’offerta culturale del circolo. Tra le nuove proposte si parla di serate dedicate al tango e dell’allestimento di un’aula studio a disposizione degli studenti, ampliando così le opportunità per diverse fasce di pubblico. Confermata infine la data del 31 luglio, quando verrà assegnata ufficialmente la gestione del circolo, tappa decisiva per il futuro di uno degli spazi culturali più vivaci della città. L’attività, inoltre, si dividerà temporaneamente per un paio di weekend tra la suggestiva cornice dei Due Laghi di Gambulaga e la sede storica di Arci Bolognesi. Tuttavia, non mancano le voci critiche, segno che il percorso di rinnovamento non è privo di ostacoli. Ecco una lettrice che ci ha mandato una sua testimonianza: «Mi sembra doveroso, in qualità di residente in una via limitrofa a piazzetta San Nicolò, offrire un punto di vista che purtroppo da anni viene ignorato o minimizzato dall’Arci. I problemi legati all’attività del Circolo non sono recenti né episodici. Da decenni, chi abita nei pressi del Bolognesi subisce disagi legati al rumore notturno, al superamento sistematico degli orari consentiti, alla mancanza di rispetto delle regole di civile convivenza, per non citare le condizioni indecorose in cui versano le vie dopo le "serate culturali"». E l’elenco delle situazioni contestate è piuttosto nutrito: «I prodotti di queste iniziative culturali - prosegue la lettera - sono ben visibili il sabato e domenica mattina e consistono in vomito e altre deiezioni e decine di bicchieri vuoti lasciati sui davanzali o sulle auto di tutto il quartiere. Vibrazioni nelle pareti, musica ad alto volume, difficoltà a dormire: questa è la quotidianità di chi risiede nelle vicinanze. Non mi sembra di vivere vicino a uno spazio culturale, come si sono auto definiti, bensì a una classica discoteca». Segnalazioni, esposti, petizioni, persino sanzioni amministrative non sono mancati nel corso degli anni, ricorda ancora la lettrice. «Il problema è noto da tempo, e non può essere cancellato o ridimensionato da un’iniziativa organizzata oggi - la conclusione - proprio quando la concessione è in scadenza e l’amministrazione sta giustamente e legittimamente valutando l’opportunità di non rinnovarla. Per troppo tempo il Bolognesi non ha ascoltato la voce dei cittadini e oggi coinvolge la comunità di residenti solo per sostenere un interesse specifico. Il rispetto reciproco e la legalità non possono essere sacrificati in nome della "cultura"».