Chiesa di San Paolo a Ferrara, reperiti nuovi tesori grazie al visore 3D
Completato il restauro, la realtà virtuale ha portato a scoprire affreschi celati per quattro secoli
Ferrara Per più di quattro secoli quegli affreschi sono rimasti nascosti dietro le cappelle laterali della navata destra della Chiesa di San Paolo. È stato uno scanner laser calato dalla sommità delle cupole che sovrastano le cappelle, inaccessibili al pubblico, a riprendere le figure ora visibili in un documentario e in una ricostruzione di realtà virtuale (con visore 3D) che mostra ciò che si cela sotto la parete visibile. Un esempio di come il Pnrr, che ha finanziato l’operazione assieme ad Assorestauri, possa contribuire a svelare ciò che il tempo ha sepolto in recessi inesplorati.
Il comparto che racchiude la facciata nord della chiesa ha subìto importanti lavori e modifiche nel ’300-’400 e successivamente dopo il 1570, l’anno del grande terremoto che sconvolse Ferrara. La parete più antica è stata coperta da un’altra ma, come spiega Barbara Giordano, storica dell’arte, documentarista e collaboratrice di Massimo Manservigi, vicario della Diocesi e parroco di San Paolo, ora è stato possibile individuare le opere e gli autori nei lacerti svelati. Dietro la prima cappella (procedendo dal fondo della chiesa verso l’ingresso), precisa la studiosa, è stata rinvenuta una Madonna attribuita al Terzo Maestro di Sant’Antonio in Polesine, realizzata intorno alla metà del XIV secolo. Dietro la seconda cappella è emersa la presenza di una porta con cornici, dove si notano alcune figure, aggiunge Barbara Giordano: San Pietro con le chiavi e il Redentore. Leggermente spostata rispetto al frammento, compare una Madonna con mantello blu sulla quale è stata applicata una testa «che risale al ’400 e forse rappresenta un prelato o un nobiluomo dell’epoca». Il Miracolo della gamba dei Santi Cosma e Damiano è stato rivelato da un restauro precedente, «in questa zona della parete nascosta si notano anche una finestra aperta e un’ampolla oltre a scene della vita di corte, con i volti di alcune damigelle». All’altezza della 4ª cappella lo studio ha accertato l’immagine di una Madonna Annunciata sotto una tenda, «dove si percepisce l’influenza della Scuola toscana».
L’operazione ha iniziato a prendere corpo durante i lavori di restauro post-sisma 2012 (la chiesa è stata riaperta nel 2024). «Si percepiva che, cercando, si poteva trovare altro», racconta Andrea Griletto, direttore di Assorestauro, che ha finanziato il 20% dell’appalto (80% dai fondi Pnrr). Valore complessivo: circa 75mila euro, compresi i lavori eseguiti a Schifanoia. Molti soggetti sono stati coinvolti nel progetto: la Diocesi, Assorestauro, il Comune, l’Agenzia per la Ricostruzione dell’Emilia Romagna e diverse imprese: la Leonardo di Bologna; la Geomar di Torino e la Tryeco 2.0 di Ferrara, per la scannerizzazione laser, il totem e la ricostruzione grafica, assieme alla Bsod, di Milano. «Abbiamo alcune idee importanti per sviluppare ulteriormente questo percorso - ha annunciato monsignor Manservigi – approfondire gli studi e trasformare questa esperienza in un laboratorio, puntare sull’aspetto didattico e sul coinvolgimento, attraverso esperienze sensoriali, di un pubblico non vedente e non udente». Griletto ha concluso: «L’augurio è che su San Paolo possano essere realizzati ulteriori investimenti» .