Studenti inneggiano a Hitler e Mussolini, è scontro politico. «Presto un’ispezione al Bassi Burgatti»
La vicenda dell’istituto superiore di Cento continua a tenere banco. Giovani Pd: «Neofascismo da non sottovalutare». E Contri di Fratelli d’Italia attacca la dirigente
Cento Urla, gesti di richiamo sessuale, frasi inneggianti Hitler e Mussolini. Il caso del Bassi Burgatti resta caldissimo.
La vicenda «impone una riflessione seria sul pericoloso riaffiorare di simboli e retoriche neofasciste tra le nuove generazioni e sul senso di responsabilità che le istituzioni devono esercitare», dicono i Giovani democratici di Ferrara. Per Elisa Benatti (responsabile del centese), Irene Modonesi (vicesegretaria) ed Emanuele Negrini (responsabile Antifascismo), «secondo la ricostruzione ufficiale dell’istituto, non si è trattato di una limitazione della libertà di espressione politica, come inizialmente sostenuto dal senatore Balboni. È grave – proseguono i giovani Pd – che un rappresentante delle istituzioni abbia scelto di amplificare mediaticamente una versione non verificata dei fatti, trasformando un atto disciplinare dovuto in una presunta censura politica. Così facendo, si mina la credibilità della scuola e si rischia di legittimare simboli e linguaggi che la Costituzione ripudia con fermezza. Il neofascismo, spesso mascherato da provocazione o moda, si diffonde tra i giovani attraverso simboli, slogan e contenuti online, alimentato da ignoranza storica e superficialità. Ma il fascismo non è un’opinione: è un crimine della storia, trattarlo con leggerezza è pericoloso».
Per Fratelli d’Italia interviene Diego Contri: «Volano banchi e sedie dalla finestra, bagni allagati, furti nelle classi, risse, bullismo, porte prese a calci, carta bruciata nelle classi, cori inneggianti al nazismo: benvenuti al Burgatti! Sono le chat dei genitori dell’Isit a raccontare questi episodi allarmanti». Contri rileva «classi prime sovraffollate solo per poter avere il numero maggiore di iscritti senza pensare che in questo modo è più difficile seguirli e gestirli rendendo troppo gravoso il lavoro dei docenti, spesso precari, solo per appagare l’ego di chi si può vantare di tante iscrizioni. La dirigente Barone Freddo ma anche il sindaco Accorsi non potevano non sapere, anzi sanno benissimo, di quello che accade all’interno dell’istituto, in quanto è la stessa dirigente che ha provato a segregare i ragazzi nelle classi durante la ricreazione per evitare che i corridoi si potessero trasformare nelle strade di Gotham, ma senza Batman», continua l’esponente di FdI, secondo cui «è molto facile fare l’antifascista indignato in servizio permanentemente effettivo, ma non fare nulla per cambiare la situazione, come fanno l’avv. Anselmo ed il suo emulo sindaco Accorsi, sempre pronto a difendere l’indifendibile e non l’indifeso, cioè uno studente modello la cui unica colpa è quella di appartenere al primo movimento giovanile della nostra provincia». Secondo Contri, grazie a Balboni, «che si è fatto portavoce dei tanti genitori che lo hanno contattato, dimostrando di avere una particolare attenzione sia alla nostra comunità ma soprattutto all’educazione dei giovani, ben presto ci sarà una ispezione nell’Isit. E finalmente verrà fatta luce sulle tante problematiche che fino ad oggi sono sempre state minimizzate dalla dirigenza».