Lidi, troppe morti per annegamento: indicazioni per la prevenzione
Nella scorsa stagione sul litorale ferrarese si sono contati cinque decessi. Il mare poco profondo tante volte inganna e si tende così ad abbassare la guardia
Lidi In media ogni anno in Italia muoiono 342 persone per annegamento, l’80% maschi. Altri gruppi a rischio gli adolescenti, soprattutto stranieri e, nelle piscine, i bambini con meno di 4 anni. Le principali cause sono la mancata supervisione e l’assenza di barriere e allarmi. Nel 2024 sulle spiagge dei nostri Lidi hanno perso la vita per annegamento cinque persone. Va specificato che si è trattato prevalentemente di malori in acqua, in particolar modo di persone anziane che non hanno dunque commesso particolari imprudenze. I dati, in generale, devono far riflette, soprattutto in vista della stagione che sta per iniziare. Dall’Iss i consigli per proteggere adulti e bambini ricolti a famiglie, gestori di strutture private e amministrazioni territoriali. In Italia ogni anno si contano circa 350 decessi per annegamento, con 800 ospedalizzazioni e 60.000 salvataggi. Numeri importanti, ma che si possono ridurre: individuando le cause degli annegamenti (negli ambienti naturali sono soprattutto malori, correnti, fondali irregolari, sport acquatici e cadute), i luoghi dove avvengono, le condizioni che li determinano. I dati, insieme ad alcuni consigli utili per la prevenzione, sono stati raccolti dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, istituito dal Ministero della Salute, e sono contenuti nel primo rapporto sui lavori dell’Osservatorio pubblicato sul sito dell’Iss (il secondo è in via di pubblicazione).
Negli ultimi anni, ci sono stati tragici incidenti di annegamento nei Lidi di Comacchio, con diverse vittime. Questi incidenti hanno coinvolto sia residenti che turisti, spesso in tratti di mare poco profondi. I lidi sono luoghi molto frequentati, quindi è fondamentale prestare attenzione e seguire le indicazioni dei bagnini. Ecco dunque delle regole da tener esempre presenti: è fondamentale prestare attenzione ai segnali e ai divieti dei bagnini. Non entrare in acqua in stato di ebbrezza: l’alcol può compromettere le capacità di giudizio e di nuoto, aumentando il rischio di incidenti. Non nuotare da soli: è sempre meglio nuotare in compagnia, soprattutto se non si sono abili nuotatori. Non entrare in acqua in presenza di cattive condizioni meteorologiche: Il mare può diventare pericoloso con vento o onde forti. Bisogna anche essere consapevole delle correnti che possono trascinare anche i nuotatori esperti, quindi è importante essere consapevoli del loro comportamento. Il nostro è un mare che in qualche modo "inganna" perché sembra basso e tranquillo. In realtà la prudenza non è mai troppa e i bambini non vanno mai persi di vista. Il servizio di salvataggio è comunque attivo già in questo fine settimana.