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Il caso

Ferrara, reliquie rubate dal prete: è arrivata la prescrizione

Alessandra Mura
Ferrara, reliquie rubate dal prete: è arrivata la prescrizione

Il reato risale al 2017, processo chiuso prima di cominciare

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Ferrara I reati che gli erano contestati risalivano al 4 novembre del 2017. E il 4 maggio scorso, allo scoccare del 7 anni e mezzo previsti, è arrivata la prescrizione. Processo "cancellato", quindi, per don Riccardo Petroni, ex parroco della basilica di Santa Maria in Vado, che era finito a giudizio per appropriazione indebita a danneggiamento. Secondo la procura mentre ricopriva il ruolo di custode delle reliquie della Diocesi, si era impossessato di 41 reliquiari conservati in armadi chiusi all’interno della Cattedrale con la motivazione di volerli far restaurare. Quei reperti di interesse storico e artistico ricomparvero solo due anni dopo, riconsegnati dallo stesso don Petroni dentro alcuni sacchetti di plastica, e otto dei 41 reliquiari apparivano inoltre danneggiati. Il tutto aggravato dal fatto che si trattava di oggetti destinati alla pubblica riverenza e che il custode era venuto meno ai suoi doveri di ministro del culto cattolico. Era stato don Ivano Casaroli, all’epoca arciprete della Cattedrale e presidente del Capitolo della Cattedrale, a sporgere la denuncia da cui avevano preso le mosse le indagini del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri e coordinate dal viceprocuratore onorario Alessandro Rossetti. Nel frattempo il Capitolo della Cattedrale si era costituito parte civile con gli avvocati Riccardo Caniato, Tiziano Tagliani e Filippo Maggi.Il processo, però, si è chiuso prima ancora di cominciare. In sede di udienza predibattimentale ieri è arrivata la sentenza di avvenuta prescrizione. Si chiude così una vicenda penale che si era incidentalmente sovrapposta al caso del commissariamento, da parte del Vaticano nel 2018, della fraternità sacerdotale Familia Christi, fondata quattro anni prima dall’allora arcivescovo di Ferrara-Comacchio Pierluigi Negri e di cui don Petroni era la guida. La Santa Sede aveva inviato a Ferrara il vescovo ausiliario di Roma Daniele Libanori per una sorta di ispezione dettata dalla necessità di accertare alcune segnalazioni; nel giugno 2019, mentre le reliquie - seppure in parte ammaccate - tornavano al loro posto, era arrivato l’ordine di chiusura del noviziato e don Petroni si era visto revocare dalla Congregazione delle cause dei Santi il suo ruolo di postulatore. Papa Francesco aveva poi confermato, nel 2020, la soppressione di Familia Christi.