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Musei nazionali di Ferrara, per ora c’è solo il nome

Musei nazionali di Ferrara, per ora c’è solo il nome<br type="_moz" />

Da settembre 2023 esiste sulla carta la nuova aggregazione istituzionale. Manca però il bando per il direttore unico e i tempi si annunciano lunghi

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Ferrara È finita in un cono d’ombra la riorganizzazione degli spazi espositivi statali, e questa impasse rischia di essere un problema in più nell’offerta museale ferrarese, in vista della chiusura del Castello Estense, peraltro rinviata all’inizio dell’anno prossimo.

La dicitura Musei nazionali di Ferrara compare nei documenti ufficiali del Ministero della Cultura già nel settembre scorso, e in effetti l’operazione di accorpamento dei musei statali cittadini è stata annunciata ufficialmente dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano, con operatività dall’autunno 2023. Sarebbe costituita, questa nuova entità, dalla Pinacoteca Nazionale, Museo Archeologico di Spina, Casa Romei e Casa Minerbi dal Sale; esclusa dalla lista l’Abbazia di Pomposa, il principale monumento statale della provincia in termini di richiamo di visitatori, che resta dunque nell’alveo della Direzione regionale musei dell’Emilia Romagna. Il condizionale è d’obbligo perché a rendere concreta questa riorganizzazione, che già esiste sulla carta, dev’essere il nuovo direttore, da scegliere, è l’input uscito prima dal Mic di Sangiuliano e poi confermato nell’attuale gestione di Alessandro Giuli. L’ultimo aggiornamento in proposito risale al novembre scorso, quando il ministero annunciò la pubblicazione dei bandi per le direzioni di musei nazionali di prima fascia, e poi di quelli per le istituzioni di seconda fascia. Ferrara è tra questi ultimi, 11 realtà in tutto, tra i quali la Pilotta di Parma, le Ville Monumentali della Tuscia, il Palazzo Reale di Napoli, i Musei nazionali di Matera e i Musei nazionali di Bologna. Ancora non si è visto nulla.

La mancata riorganizzazione impatta in maniera diversa sull’attività dei musei interessati. La Pinacoteca continua ad essere gestita da Alessandra Necci, a capo delle Gallerie Estensi, che ha da poco ricevuto la conferma ad interim, e che continua a proporre occasioni di andare oltre la visita classica: sabato scorso ha ospitato il concerto conclusivo del festival Mixxer, sono in vista novità sul fronte acquisizioni e iniziative sul filone rinascimentale. Il Museo di Spina, questione-riscaldamento a parte, ha un direttore dal 2021, l’archeologo Tiziano Trocchi, appare meno coinvolto nella vita culturale della città. Quanto a Casa Romei e Casa Minerbi, diretti da Marcello Toffanello, sono entrambi chiusi, il primo per un importante cantiere che dovrebbe concludersi a settembre, mentre il secondo risulta visitabile solo in occasioni particolari. Nessuno di loro compare mai nei report del ministero, come ad esempio la domenica gratuita di inizio maggio.

Sembra chiaro che per un salto di qualità, quantomeno in termini di offerta organica e coordinata, ai Musei di Ferrara sia indispensabile un direttore unico. Ma i tempi si preannunciano lunghi oltre che indefiniti. l

Stefano Ciervo

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