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Tutor ancora nel mirino in provincia di Ferrara: torna a rischio via Imperiale

Stefano Ciervo
Tutor ancora nel mirino in provincia di Ferrara: torna a rischio via Imperiale

Problema-incrocio con la Sp25. Controlli da dimezzare

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Ferrara Continua a tenere banco la gestione di tutor e autovelox da parte degli enti pubblici. La Provincia, in particolare, deve fronteggiare un numero crescente di ricorsi e sentenze sfavorevoli, l’ultimo ricorso al Tribunale civile è di pochi giorni fa, nella rinnovata attesa di un provvedimento governativo in grado di chiudere la vicenda delle omologazioni/autorizzazioni, dato ancora una volta in arrivo ma per ora senza riscontri. Dall’altra è spuntato un nuovo elemento di criticità che rischia di ridimensionare l’efficacia dell’ultimo tutor installato, su via Imperiale tra via Bologna e Santa Maria Codifiume: il tratto tenuto sotto osservazione è troppo lungo, 6 chilometri, e soprattutto è intersecato da una strada con diversi limiti di velocità, il che rende inefficace il controllo. Quest’ultima questione è oggetto da tempo d’interlocuzioni tra Provincia e Ministero dei Trasporti, «sembra però che l’interpretazione della norma sia rigida, quindi dovremo intervenire - allarga le braccia Dario Vinciguerra, dirigente mobilità dell’ente - Questo significa probabilmente dimezzare il tratto vigilato, escludendo l’intersezione, e riducendo la capacità di deterrenza di uno strumento che si è dimostrato fondamentale per la sicurezza: in quattro anni l’incidentalità si è praticamente azzerata in quel tratto». L’intersezione nel mirino è quella con la Sp25, la vecchia via Ravenna, nel bel mezzo del tratto sotto tutor, tra i chilometri 7+290 e 13+560. Si aprirà anche il tema dei ricorsi contro le multe in quel tratto, e qui può aiutare un precedente: quando si pose un problema simile per il tutor di via Copparo, qualche anno fa, l’orientamento giurisprudenziale fu piuttosto restrittivo per i ricorrenti.
Il tutor della Poggio-Santa Maria Codifiume al momento dell’installazione fece una vera e propria strage di punti e sanzioni, perché quel lungo rettilineo "tentava" parecchio gli automobilisti: «Abbiamo fotografato veicoli lanciati a 120 all’ora, di giorno e di notte», sottolineò allora, eravamo nel 2021, la Polizia provinciale, con un limite di 70 km/h. Con il tempo l’impatto si è ridotto anche se gli introiti di quel tutor continuano a costituire una fetta importante degli introiti da Codice della strada della Provincia, che nel primo trimestre dell’anno si sono attestati a 829.144 euro di accertato con 9.652 verbali .Resta in sospeso, per Ferrara come per il resto d’Italia, la questione delle mancate omologazioni di queste apparecchiature, che sono non di rado bersaglio di ricorsi: alcuni giorni fa la Provincia ha deciso di appellarsi ad una decisione del giudice di pace di annullare tre verbali per violazioni ai limiti di velocità, tra 10 e 40 km/h di superamento, «accertati tramite sistema automatico di controllo della velocità Sicv e-Pm», il tutor di nuova generazione. Senza un nuovo provvedimento ministeriale, più solido di quello presentato e ritirato in una notte