Prodi a Ferrara. «Rinascita delle sinistre? Serve un profeta»
Guerre, disordini mondiali, crisi dell’Europa e dilemmi dell’Italia. L’ex premier e presidente della Commissione europea in città per la presentazione del libro
Ferrara Tra guerre, disordine mondiale, la crisi dell’Europa e i dilemmi dell’Italia, Romano Prodi rimane convinto che sia necessario custodire e promuovere “Il dovere della speranza” e ci scrive pure un libro, che proprio questo titolo prende. E dalla libreria Libraccio quel volto della Seconda Repubblica si intrattiene con quasi un centinaio di persone.
Parla del mondo che verrà ed emergono tutti i principali nodi conflittuali di oggi. E poi si sofferma su alcuni argomenti caldi, trattati nel libro, come la scommessa con un amico che la Gran Bretagna sarebbe rientrata nell’Unione europea dopo 20 anni dalla Brexit: «Ho rinnovato la scommessa e alzato la posta in palio – confessa –. Il cammino di ritorno è cominciato e si compirà in 15 anni. Quando rientreranno avranno la coda più bassa, che non è male». E da ex presidente della Commissione europea (dal 1999 al 2004): «Dobbiamo completare l’Europa, penso che i paesi dell’ex Jugoslavia e l’Albania debbano entrare, poi finirla lì e ci si concentri ad avere rapporti stretti con gli altri Paesi». L’Ucraina invece? «Il problema che c’era nel periodo della pace – sottolinea l’ex presidente del Consiglio – riguardava l’agricoltura e le disponibilità dell’Ucraina: andrebbe aperto un discorso sulla riorganizzazione della politica agricola».
Spazio alle domande. Calo della popolazione: «È vorticoso ovunque, anche nei Paesi con una politica demografica fortissima. O lo accettiamo o si fa un processo di migrazione gestito bene. E poi intervenire sull’emigrazione che avviene per i salari bassi e un senso della società perdente». Un tocco di politica: «Se rinasceranno le sinistre? Ci vuole un profeta – ironizza –. Se la sinistra imita la destra nella concezione del mondo e delle cose, poi la gente va sull’originale. In questi tempi sono mancati pensiero e battaglie, come sulla divisione dei redditi e sulla sanità: la sinistra le porti avanti perché su queste può vincere tranquillamente».