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Il caso

Il giallo del cadavere di Zurigo. Un uomo di Cento indagato per omicidio

Daniele Oppo
Il giallo del cadavere di Zurigo. Un uomo di Cento indagato per omicidio

Il 34enne è indagato dalle autorità svizzere e risulta essere stato fra gli ultimi contatti telefonici della vittima scomparsa nel 2022, il cui scheletro venne ritrovato durante delle demolizioni in un cantiere edile

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Cento Le indagini coprono tutto lo spettro di un reato che prevede la morte di una persona: l’omicidio intenzionale, quello compiuto «con particolare mancanza di scrupoli, segnatamente con movente, scopo o modalità particolarmente perversi», che il codice penale svizzero chiama “assassinio”, e poi quello colposo. Tra gli indagati c’è un uomo di 34 anni di Cento, che sembra essere stato gli ultimi contatti telefonici di Denni Nardi, un uomo italiano di 49 anni scomparso nel 2022 e i cui resti sono stati trovati nei a fine aprile dell’anno scorso a Zurigo, da degli operai che demolivano un edificio sulla Militarstrasse, nel distretto 4. Prima il teschio, poi il resto delle ossa, lo scheletro pare che si trovasse all’interno di un condotto di areazione. Come ci è finito è tutto da scoprire. Le autorità elvetiche stanno cercando di far luce sul giallo. A un anno di distanza dal ritrovamento dello scheletro sono riuscite prima ad attribuirle un nome, tramite il test del Dna, e poi a risalire ai suoi ultimi contatti.

Qui entra in scena il 34enne centese e un percorso di collaborazione investigativa tra Svizzera e Italia, che da Zurigo ha toccato Roma e poi Ferrara, con la delega ai carabinieri per sentire interrogare l’uomo. Il 34enne giovedì scorso si è recato nel Comando di via del Campo insieme al suo legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Falzoni, e ha risposto alle domande che gli sono state poste. «Ho fiducia negli inquirenti e nella giustizia», si limita a dire il legale. Il 34enne è stato effettivamente a Zurigo nel 2022 in occasione dello “Street Parade”, il più importante festival mondiale di musica techno e house. Festival al quale aveva partecipato anche Nardi e i contatti tra i due sarebbero avvenuti proprio in quell’occasione, anche se al momento sembra che il legame tra i due fosse di tipo molto superficiale, non di conoscenza stretta. Le carte ora faranno il giro di ritorno, dall’Italia alla Svizzera.

Non sembra che il giallo possa avere una soluzione facile e a portata di mano. Anche l’ampio ventagli odi opzioni che gli inquirenti elvetici hanno aperto nell’indagine sembra testimoniare che le vie da esplorare sono molte e molto differenti, passando da un atto efferato a uno colposo. Sempre che la morte di Nardi e il suo essere finito in un condotto di areazione siano dovuti effettivamente alla mano di qualcuno e non a una serie di coincidenze senza responsabili.