Ferrara, morì finendo su un’auto in divieto. Al processo battaglia fra tecnici
Alessio Maini guidava una moto e perse il controllo in via Canonici. La proprietaria della vettura è imputata per omicidio stradale e ora il giudice ha ammesso testimoni e consulenti
Ferrara Sarà battaglia tecnica al processo per la morte di Alessio Maini, il 38enne che perse la vita il 10 agosto 2023 in un incidente stradale in via Canonici. L’uomo, alla guida di una moto, perse il controllo del mezzo e venne sbalzato dalla sella finendo violentemente addosso a un’auto parcheggiata in divieto di sosta.
Per quella tragedia è ora imputata per omicidio stradale la proprietaria della macchina, secondo l’orientamento giurisprudenziale che identifica un grado di responsabilità nel caso una violazione al codice della strada sia collegata, anche casualmente, a un evento mortale. Questa l’impostazione secondo cui la procura ha chiesto il processo alla proprietaria dell’auto, una ragazza che fu anche tra le prime persone ad accorrere in soccorso del ferito dopo aver sentito il rumore dello schianto.
Ieri il giudice ha ammesso le liste testi proposte dalle parti, testimoni ma soprattutto consulenti incaricati di ricostruire la dinamica dei fatti e indagare sulle cause o concause che hanno determinato l’esito mortale. Quella sera Maini, dopo una serata trascorsa in un vicino pub, aveva percorso via Canonici a velocità molto elevata, circostanza emersa dalle dichiarazioni di alcuni testimoni che avevano riferito di aver sentito il rumore di un’accelerata. Il manto stradale peraltro era piuttosto dissestato, con la presenza di una buca che, dopo i rilievi, per motivi di sicurezza la Polizia Locale aveva provveduto a far coprire.
Secondo gli accertamenti, però, il motociclista avrebbe perso il controllo del mezzo prima della buca, e nella caduta era andato a sbattere violentemente contro la macchina parcheggiata, come altre vetture, lungo la strada in divieto di sosta, circa all’altezza dell’incrocio tra via Canonici con via Pareschi, e poco prima del curvone dove la strada si trasforma in via Carlo Cattaneo. Dopo l’impatto era scivolato per altri dieci metri mentre la sua Ducati Monster era finita ancora più avanti. Il processo è stato aggiornato al mese di ottobre.