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Vigarano, prelievi coi bancomat degli amici: 18mila euro in 7 mesi

Alessandra Mura
Vigarano, prelievi coi bancomat degli amici: 18mila euro in 7 mesi

La donna scoperta dalle telecamere e tradita dagli abiti. Rubati anche un collier e due paia di orecchini

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Ferrara Sarà giudicata in abbreviato la sessantenne accusata di indebito utilizzo di carte bancomat e di furto aggravato. Due capi di imputazione che condensano una colpa particolarmente odiosa: aver approfittato della fiducia di un’anziana coppia di cui era diventata amica di famiglia.

Ieri la difesa ha chiesto il rito alternativo che in caso di condanna prevede una riduzione di un terzo della pena, e il processo si aprirà il 7 luglio. A carico dell’imputata c’è il filmato girato dalle telecamere della banca e che avevano immortalato l’ultimo, e non riuscito prelievo, usando un bancomat della coppia. Era il 27 luglio del 2022, quando le vittime si erano già accorte degli ammanchi dai loro conti correnti - rispettivamente 7.300 e 10.500 euro - e avevano sporto denuncia. Così quella notte (erano le 3 del mattino) il blocco delle tessere da parte delle banche aveva bloccato il prelievo, ma soprattutto le telecamere poste in corrispondenza degli sportelli avevano permesso agli inquirenti di visionare l’abbigliamento della donna che stava usando il bancomat. La successiva perquisizione a casa dell’ “amica di famiglia” aveva dato conferma ai sospetti, trovando abiti perfettamente corrispondenti a quelli indossati dalla donna filmata allo sportello automatico.

Il cerchio si è dunque chiuso attorno alla sessantenne, che secondo il capo di imputazione più volte nell’arco di quasi sette mesi - dal gennaio al luglio di tre anni fa - aveva ingannato i due anziani coniugi che le avevano accordato così tanta fiducia da darle una copia delle chiavi di casa. Ma oltre a portare a spasso il cane e sbrigare alcune vicende domestiche, la sedicente amica di famiglia si impossessava di nascosto dei bancomat, effettuava i prelievi (da 100 e fino a 1.100 euro) e poi rimetteva le tessere al loro posto, pensando che gli ammanchi sarebbero passati inosservati. Non solo, secondo l’accusa avrebbe rubato anche un collier e due paia di orecchini per rivenderli per 2mila euro a un Compro Oro. Gli anziani ingannati si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Massimo Bissi.