Medico di base, a Ferrara stipendio super: «In 2 anni cresciuto di 20 volte»
Il Comitato Diritti Violati: «Da 14mila a 275mila euro dal 2021 al 2023». L’associazione: «Impegno orario di 17 ore e 30 minuti. Natalini verifichi»
Ferrara La progressione di stipendio è stata talmente vertiginosa da attirare l’attenzione di un’associazione di Ferrara, il Comitato Diritti Violati, che su quell’impennata ha deciso di pretendere un chiarimento direttamente alla direttrice generale dell’Asl, Nicoletta Natalini.
Una verifica che la manager dovrà compiere sulle carte e interpellando i dirigenti perché non era in servizio a Ferrara negli anni in cui quegli emolumenti sono stati corrisposti. Il comitato parte da una «segnalazione ricevuta» su un medico di medicina di base, convenzionato, che avrebbe percepito dall’Asl nel 2021 circa 15mila euro, saliti a 75mila e rotti nel 2022 per toccare i 275mila nel 2023 (quasi 20 volte la paga del primo anno). Un tetto superato in provincia solo da un numero esiguo di professionisti della sanità e che risulta ostico anche per la busta paga di molti specialisti e direttori di dipartimento di Asl e Sant’Anna, compresa probabilmente la stessa Natalini.
Ad accendere l’interesse del sodalizio è stato in particolare «l’impegno ambulatoriale di questo medico di famiglia», che «sarebbe di 17 ore e 30 minuti» in base a due determinazioni dirigenziali pubblicate dall’Asl di Ferrara nel 2023 e «sottoscritte dall’interessato». Proprio in relazione al monte orario (metà del massimale, che è di 38 ore) specificato in quei documenti il comitato chiede: «Come ha fatto questo medico di base ad aumentare il suo compenso di 200mila euro a fronte di un impegno settimanale di 17 ore e 30 minuti?».
Ma l’associazione è andata oltre recuperando gli importi delle retribuzioni percepite da alcuni apicali in servizio nella sanità ferrarese. «Nel 2023 i primi 5 dirigenti dell’azienda ospedaliero universitaria di Ferrara percepivano rispettivamente – riporta la lettera – 98.436 euro, 103.446, 106.089, 94.218 e 101.645».
Stando a quando scrive il comitato, non si tratterebbe dell’unico medico di medicina generale convenzionato ad attività oraria (medico di base, ndr) a percepire una retribuzione che supera i 200mila euro all’anno «con un impegno settimanale intorno alle 20 ore», mentre «i dirigenti ospedalieri sopra citati probabilmente effettuano più di venti ore di servizio alla settimana».
Quali controlli ha effettuato l’Asl – questa la richiesta del Comitato Diritti Violati – per prevenire il possibile dilagare di “esborsi anomali”?». L’intervento vuole «contribuire a contenere la spesa pubblica» in un anno fra l’altro in cui le due aziende sanitarie ferraresi hanno ereditato dal 2024 un deficit di oltre 30 milioni di euro.
Ultima annotazione, ironica, sul contratto di categoria, probabilmente per sottolineare la discrasia tra il testo e l’esperienza attuale dei pazienti (le visite con appuntamento prenotato): «Il punto 7 dell’art. 38, dell’Accordo Collettivo Nazionale (triennio 2016-2018) per la disciplina dei rapporti» con i medici di famiglia prevede che «l’impegno settimanale equivale convenzionalmente ad un rapporto di 40 assistiti/ora».
© RIPRODUZIONE RISERVATA