A Ferrara gennaio è il mese clou delle multe, in un anno incassati 3,1 milioni
C’è uno “zoccolo duro” di sanzioni che probabilmente deriva dalla ztl. La superstrada aggiunge poco: 139mila euro ai Comuni di Terre Estensi. Non solo autovelox ma anche divieti di sosta e infrazioni alle norme antismog
Ferrara È gennaio il “mese terribile” per le multe in città. È ad inizio anno infatti che si registrano i maggiori incassi da violazioni del codice della strada, non solo autovelox ma anche divieti di sosta e infrazioni di vario tipo, comprese quelle per le infrazioni delle norme antismog. Gli altri due mesi a rischio risultano infatti marzo e febbraio, nell’ordine, mentre si può stare relativamente tranquilli ad agosto. Dal rendiconto definitivo del 2024 del corpo di Polizia locale Terre Estensi, tra l’altro, si evidenzia come Ferrara la faccia da padrona anche nella redistribuzione dei proventi delle infrazioni al Codice della strada, rispetto agli altri due comuni consorziati Masi Torello e Voghiera; che la superstrada non è più la principale fonte d’introiti per le amministrazioni; e che le spese di gestione incidono parecchio. Il tutto, naturalmente, in attesa delle prime indicazioni sui risultati dei nuovi velox cittadini.
Il totale incassi reali da multe, cifra decisamente inferiore a quanto accertato durante l’anno, si è attestato in 3.102.198,68 euro. C’è effettivamente un periodo più “pericoloso”, appunto inizio anno, con qualche ritorno di fiamma in autunno, ma c’è anche da sottolineare come gli incassi mensili non scendano mai sotto i 200mila euro (207mila da agosto), mentre il picco di gennaio è stato di 330.768,10 euro: esiste insomma una “base” di violazioni che sembra rimanere costante, come a sfatare il motto latino (in questo caso “repetita non juvant”). Più probabilmente a garantire gli incassi sono le telecamere Ztl, molto sensibili alle modifiche stagionali dei flussi di traffico in città, e questa considerazione può trattenere l’amministrazione dal pigiare l’acceleratore sui nuovi autovelox, poco amati dalla cittadinanza e con rischi giuridici crescenti. La conferma arriva dagli incassi del tratto ferrarese della superstrada, che si fermano a 139.115,79 euro, con un massimo di 27.559 euro a maggio, picco del pendolarismo verso i Lidi.
Va peraltro rimarcato come i costi di gestione di quest’attività, a partire evidentemente dalle notifiche, abbiano raggiunto l’anno scorso i 247.520,54 euro, quasi l’8% degli incassi.
I costi di funzionamento peraltro sono redistribuiti in maniera asimmetrica nell’associazione intercomunale rispetto agli incassi delle sanzioni. Per i primi, infatti, il Comune capofila, cioè Ferrara, se ne assume il 93,10% del totale, lasciando una quota del 3,90% a Voghiera e del 3% a Masi Torello. La ripartizione delle sanzioni è invece determinata sulla base dell’incasso, con Ferrara che introita il 96,80% del totale, mentre a Voghiera e Masi Torello spetta l’1,60% a testa. Ancora diversa la ripartizione per quanto riguarda la superstrada, con il capoluogo ad incassare il 90% delle sanzioni, Voghiera e Masi il 5%. l
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