Morto sul lavoro a Lido Nazioni, indagine aperta
Non è ancora chiara la dinamica della tragedia costata la vita al pensionato 71enne Agostino Scavo, caduto dal tetto. I sindacati: «Servono misure». La procura ha disposto l'autopsia
Lido Nazioni La Procura di Ferrara ha aperto un’indagine sulla morte di Agostino Scavo, il pensionato di 71 anni di Termini Imerese deceduto martedì pomeriggio mentre lavorava in un cantiere edile di ristrutturazione di una villetta privata in viale Stati Uniti a Nazioni.
La sostituta procuratrice Barbara Cavallo nei prossimi giorni conferirà l’incarico per eseguire l’autopsia sulla salma di Scavo, che sarà utile per capire la causa della morte. Al momento, infatti, non è ancora chiaro se questa sia dovuta direttamente alla caduta dall’impalcatura sulla quale si trovava o a un malore, o ancora, se un malore abbia determinato la caduta poi rivelatasi fatale.
Nell’ennesimo teatro di morte ospitato da un luogo di lavoro, martedì hanno operato, oltre che i carabinieri, anche i tecnici dello Uopsal dell’Ausl, ovvero dell’unità operativa che si occupa della prevenzione e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Il cantiere, già sottoposto a ispezioni e rilievi, non è stato sequestrato.
Da quanto emerge finora, il 71enne non era formalmente assunto dall’impresa incaricata dei lavori, ciononostante è piuttosto certo che il responsabile della stessa, che in maniera regolare o meno aveva comunque affidato una parte dei lavori a Scavo, venga iscritto nel registro degli indagati, soprattutto in vista dell’accertamento tecnico irripetibile, qual è l’autopsia, in modo da permettergli di partecipare allo stesso.
Alcuni passanti che, martedì pomeriggio, si erano soffermati in viale Stati Uniti d'America, per assistere alle operazioni di soccorso dell'anziano, avevano concordemente dichiarato di aver notato la sagoma di Scavo sul tetto dell'abitazione, ad un'altezza di circa 6 metri e mezzo dal suolo e di aver poi visto il suo corpo sulla prima pedana di camminamento di un ponteggio. Il salto o la caduta compiuta dal 71enne, di circa un mezzo e mezzo, potrebbe aver risparmiato le conseguenze ben più gravi di un capitombolo dal tetto spiovente al suolo. Il titolare dell'azienda locale, amico di Scavo, ha continuato ad interrogarsi sulle ragioni che avevano spinto il 71enne a salire sul tetto.
E mentre sono in corso le indagini sull’incidente avvenuto a Lido Nazioni, «la Feneal Uil, la Filca Cisl e la Fillea Cgil di Ferrara, ancora una volta sono ad esprimere profonde e sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore morto in cantiere - si legge in una nota congiunta -. Sono ormai anni che ripetiamo le richieste di maggiori controlli e una legislazione che punisca severamente i datori di lavoro inadempienti sui sistemi di sicurezza da adottare nei cantieri. Il settore delle costruzioni edili di Ferrara dice basta. Servono maggiore sicurezza, più formazione dei lavoratori che operano nel settore edile. Su queste misure fondamentali per salvaguardare la vita dei lavoratori, formazione e sicurezza non possono essere assoggettate alla logica del lucro e della speculazione per risparmiare sui costi dell'appalto. Diciamo basta alla pratica del massimo ribasso e ai subappalti a cascata che costituiscono le maggiori cause dei decessi nei cantieri edili».
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