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Picchiava e umiliava la compagna. La Procura di Ferrara chiede 7 anni e 3 mesi

Daniele Oppo
Picchiava e umiliava la compagna. La Procura di Ferrara chiede 7 anni e 3 mesi<br type="_moz" />

Attesa per la decisione del Tribunale, che arriverà a metà giugno. Dopo averle provocato la perdita di alcuni denti con le botte l'uomo le diceva di andare a prostituirsi per pagare le cure

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Ferrara È di 7 anni e 3 mesi di reclusione la pena richiesta dalla pubblica ministera Sveva Insalata per un uomo di 45 anni accusato di maltrattamenti nei confronti della ex compagna: umiliazioni, deriziosi, percosse fino a provocarle lesioni, consistite anche nella perdita di alcuni denti.

I fatti, secondo l’accusa, si sono verificati dal 2019 fino al mese di luglio 2023, quando l’uomo è stato allontanato dalla casa familiare. La donna era stata costretta a vivere in una condizione di sottomissione permanente, impossibilitata a manifestare volontà contrarie a quella dell’imputato. Non essendo economicamente indipendente, per ottenere denaro doveva rivolgersi all’uomo rispondendo alle sue richiesta con frasi umilianti come «sì, padrone». Poi episodi di aggressione, sfociati in lesioni, sebbene non denunciate al tempo dalla donna (parte civile con l’avvocato Giampaolo Remondi). Nel febbraio 2022, ad esempio, la donna subì la distorsione di un dito della mano sinistra, giudicato guaribile in 15 giorni dai sanitari dell’ospedale di Cona. Ad aprile con un calcio in faccia le provocò un trauma cranico e sanguinamento dalle labbra, anche questi medicati a Cona. A novembre le provocò l’avulsione di due denti e per rincarare l’uomo le diceva di andare a prostituirsi per sistemarli. A giugno del 2023 la prese a schiaffi e le tirò i capelli e le sbatté la testa al muro per aver “sbagliato” la torta di compleanno per un figlio. A luglio le diede un pugno in faccia perché si era lamentata, facendole cadere due denti, e anche questa volta invitandola a prostituirsi per poterli curare. Tra settembre e ottobre la minacciò di morte e la picchiò, provocandole lesioni al capo e mordendole un dito, intimandole di andare via di casa. Un modo di fare così violento che l’uomo incuteva timore anche a una vicina di casa, spintonata in un’occasione.
L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocata Marina Gionchetti, che ne ha chiesto l’assoluzione. La sentenza il 19 giugno.


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