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Caos in Senato dopo l’intervento di Balboni. Calenda: “Se vuoi fare il fascista ci vediamo a Colle Oppio”

Caos in Senato dopo l’intervento di Balboni. Calenda: “Se vuoi fare il fascista ci vediamo a Colle Oppio”

Il senatore ferrarese di Fratelli d’Italia: «Capisco che preferiate stare dalla parte della criminalità organizzata anziché della povera gente». Bagarre in aula, proteste e faccia a faccia prima dell’approvazione del dl Sicurezza

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Roma Caos in aula al Senato sul dl Sicurezza, con tanto di faccia a faccia tra Alberto Balboni (FdI) e Carlo Calenda (Azione). Succede tutto dopo l’intervento in dichiarazione di voto sulla fiducia del presidente della I Commissione e parlamentare ferrarese: «Per chi propugna la dottrina di Salis e porta in Parlamento chi predica le occupazioni abusive, capisco che preferiate stare dalla parte della criminalità organizzata anziché della povera gente». Scattano le proteste e i senatori dell’opposizione scendono al centro dell’aula, mentre dalla maggioranza applaudono e urlano “Balboni, Balboni”, che adesso guarda da sotto gli occhiali e attende davanti al microfono. Intanto la presidente di turno Anna Rossomando censura ufficialmente le parole del meloniano: «Non è consentito accostare nessuno alla criminalità organizzata». “Vergogna, vergogna” esclamano Pd, M5s e Avs, “Fuori, fuori” ribatte la destra.

Secondo atto e faccia a faccia

Di nuovo il senatore ferrarese di Fratelli d’Italia: «Se fra destra e sinistra c’è una differenza è questa. Mentre voi andate a trovare i terroristi e i mafiosi in carcere…». Ed è nuovamente bagarre: protagonista questa volta è Carlo Calenda, che nella prima parte della mattinata aveva preso le distanze dalle proteste messe in atto dall’opposizione: «Questo provvedimento – aveva detto – al netto di alcuni articoli condivisibili, è illiberale e inutile. Certo se la risposta della sinistra è sdraiarsi per cinque minuti in mezzo all’aula allora la destra ha davvero un’autostrada davanti». Il leader di Azione prova a raggiungere il banco dov’è seduto Balboni e due commessi cercano di trattenerlo, evitando così il contatto tra i due. «Se vuoi fare il fascista di Colle Oppio ci vediamo lì – urla Calenda –, perché a me non mi accosti alla criminalità organizzata». 

Le reazioni

Il dl Sicurezza viene approvato con la fiducia in via definitiva all’ora di pranzo alla presenza dei ministri Nordio, Salvini, Ciriani e Calderoli, e subito festeggiato in strada con un flash mob da Fratelli d'Italia e uno della Lega a pochi passi. Un provvedimento che introduce 14 nuovi reati e varie aggravanti, portate avanti con la decretazione d'urgenza.

Balboni post fiducia

«Era una domanda retorica che intendeva dire che per stare sempre dalla parte dei buoni si finisce per stare dalla parte dei cattivi». Durante il flah mob di FdI post approvazione del dl Sicurezza, Alberto Balboni torna sullo scontro in aula: «Noi stiamo dalla parte della gente per bene, perché le leggi servono a tutelare le persone per bene. Se qualcuno si è offeso ho chiesto già scusa in aula, però voglio dire che queste sono anime candide che si offendono a orologeria – spiega –. Si offendono solo quando dici delle cose a loro sgradite, invece quando qualcuno insulta noi applaudono».

«C'è un nuovo regolamento in aula da oggi – ironizza Balboni –: si può dire tutto quello che si pensa, tranne ciò che è sgradito al Pd. Si sono seduti in mezzo all'aula per protestare contro un disegno di legge che a loro parere comprime il diritto di manifestare le proprie opinioni, ebbene, in aula ho espresso la mia opinione. Posso esprimere la mia opinione o no? Mi hanno eletto per questo». Poi parla dello scontro con Calenda: «Se ha inteso che mi riferissi a lui, o mi sono spiegato male io o non ha ascoltato lui. Però non credo che qualcuno possa sostenere che io mi riferivo a Calenda, io mi riferivo all'atteggiamento di chi parlando per difendere i più deboli finisce per schierarsi dalla parte della criminalità organizzata», conclude.