Truffa ma con lo sconto. Il nuovo trucco sventato a Ferrara: di cosa si tratta
È la truffa del catalogo, la nuova frontiera del raggiro. I malviventi, con l’esca di uno sconto del 50%, pretendono acquisti per 4mila euro
Ferrara Già denunciata più volte da Adiconsum, la “truffa del catalogo” sta registrando casi anche a Ferrara. È successo pochi giorni fa nella zona di Malborghetto di Boara, come ha denunciato sui social una residente che è riuscita a sventare l’inganno e ha voluto raccontare la sua esperienza a mo’ di avvertimento per tutti.
I malviventi fanno ricorso a uno schema prestabilito. Contattano la vittima spacciandosi per rappresentanti di una ditta di accessori e prodotti per la casa e prendono appuntamento per consegnare il catalogo e una tessera che garantisce il 50% di sconto sugli articoli. Un’esca che funziona in tempi di ristrettezze in cui tante famiglie hanno bisogno di risparmiare. La trappola consiste nel far firmare al “cliente” un documento di avvenuta consegna, spiegando che solo in questo modo gli addetti al porta a porta avranno la giornata pagata. Se disgraziatamente si accetta di firmare, un paio di settimane più tardi si riceve la visita di un venditore e si viene informati che quel documento era un contratto con l’obbligo di acquistare prodotti per quasi 4mila euro (che poi non è nemmeno così, perché l’obbligo dovrebbe entrare in vigore solo dopo il primo acquisto). In ogni caso, una vera e propria truffa. Quella tentata nella frazione ferrarese per fortuna non ha avuto buon esito perché la “preda”, che inizialmente si era fidata avendo già avuto un’esperienza simile (del tutto lecita) con una ditta di arredamento, ha fiutato quasi subito che qualcosa non andava. Tutto era cominciato con un primo contatto telefonico per illustrare i termini della proposta, seguito su appuntamento da una visita a domicilio da parte del sedicente rappresentante, accompagnato dal suo “autista” che lo aspettava in macchina sotto casa. L’uomo le dice che l’impegno di spesa è di 3.980 euro, ma che al momento è sufficiente consegnarli quello che poteva e il resto un tanto al mese. La donna a quel punto si insospettisce e rifiuta, chiarendo di voler comprare niente e di non avere nessuna intenzione di dargli dei soldi. Il truffatore, sperando di convincerla, le dice che avrebbe contattato il direttore. Una mossa alquanto goffa perché la donna capisce subito, affacciandosi al balcone, che il “direttore” con cui lo sconosciuto sta parlando è in realtà l’autista sotto casa. E a quel punto la donna gli intima di andarsene, minacciando di mettersi a urlare. Il truffatore taglia la corda, mentre la signora avverte le forze dell’ordine e ha anche la prontezza di segnare il numero di targa dell’auto, che poi risulta essere stata noleggiata.
Ma per un inganno scoperto, tanti potrebbero andare a buon fine. Per questo la donna ha deciso di rendere pubblica sui social la sua disavventura, per evitare che altri possano cascarci. Con un consiglio su tutti: non firmare nulla.