Spiaggia nudista-naturista ai Lidi di Comacchio. «Tornino ad essere un riferimento»
Il presidente Aner Marcacci: «Vent'anni fa potevamo godere di uno spazio dedicato ma ora a Volano la “nostra” spiaggia è stata mangiata dal mare»
Lido Volano Ricorre oggi la Giornata mondiale del naturismo, versante dell’economia turistica balneare, che ancora stenta a decollare ai Lidi, nonostante le sue enormi potenzialità di sviluppo. Sulle prospettive e sugli ostacoli che si insinuano in un segmento vacanziero, già largamente diffuso in Europa e anche nella vicina costa ravennate, tanto per restare sulla Riviera Adriatica, ne abbiamo parlato con Jean Pascal Marcacci, presidente di Aner (Associazione naturista emiliano-romagnola). «Alcune spiagge dedite al naturismo, come quella di fatto da noi goduta vent’anni fa al Lido di Volano, a due chilometri a sud dall’ultimo Bagno – spiega Marcacci -, sono ormai scomparse, a causa dell’erosione costiera. Quella zona era stata di fatto conquistata al naturismo, perché abbandonata da tutti, oggi si è ristretta tanto, sino a ridursi ad una catasta di legni spiaggiati e non è più accessibile». I dati parlano chiaro: in Italia si conta mezzo milione di turisti appassionati di naturismo, una filosofia di vita, che promuove il rapporto armonico uomo/natura attraverso la pratica del nudo integrale, nel pieno rispetto dell’ambiente, del prossimo e di se stessi. In Europa i nudisti sono circa 20 milioni, il doppio negli Stati Uniti. Una delle ragioni per le quali al Lido di Volano la tintarella senza costume non ha preso quota in un’area isolata che collega il Lido Volano al Lido Nazioni non è tanto la presenza di una pista ciclabile lungo l’argine retrodunale, quanto «la mancanza di lungimiranza istituzionale ed imprenditoriale. In questi giorni al Lido di Dante, nella spiaggia dedicata al naturismo, si veda quanti turisti stranieri già ci sono. È diventato un villaggio. Attraversata la pineta, hai una zona dedicata al nudo naturismo. I Lidi comacchiesi copiassero – puntualizza Marcacci, che da avvocato ha realizzato nel 2006 il testo di una legge regionale tuttora in vigore -, un pochettino dai Lidi ravennati e non ci sarebbe nessuno scandalo».
Al Lido di Dante arrivano 1500 naturisti al giorno da tutta Europa e la spiaggia è pure dotata di servizio di salvataggio. «Dopo i primi abboccamenti di alcuni anni fa – prosegue il presidente dell’associazione – si era adoperata per dare una mano ad un imprenditore a realizzare una spiaggia naturista al Lido Spina, a ridosso delle Vene di Bellocchio, poi non si è concretizzato nessun interesse. Il privato avrebbe potuto creare un’area dedicata con strutture per i naturisti. Eppure c’è una legge regionale, la 16/2006 che vale anche per la provincia di Ferrara. È stata scritta da me personalmente ed offre la possibilità anche ad imprenditori dei lidi comacchiesi di realizzare una spiaggia, in cui collocare in piena regola il cartello Fkk, Frei korper kultur (cultura del corpo libero). Non siamo ancora riusciti ad impiantare lì un turismo naturista». Le speranze, tuttavia, non sono perdute, perché, secondo Marcacci, che è anche avvocato, la costa comacchiese, calata nel cuore del Delta del Po, vanta scenari naturali di straordinaria bellezza, aree protette ed un turismo particolarmente attento e vincolato da norme di tutela ambientale speciali, un luogo ideale per ospitare almeno un’area dedicata al naturismo, rispettosa del contesto naturale. «Voglio anche aggiungere, -puntualizza Marcacci -, che nella nostra spiaggia del Lido di Dante a inizio stagione abbiamo effettuato già due pulizie e a fine stagione la ripuliremo». Il rapporto uomo-natura concepito dalla filosofia naturista promuove lo sviluppo sostenibile di una fetta di turismo dalle enormi potenzialità al pari del cicloturismo e a sud, ossia al Lido Spina, c’è una sorta di continuazione dei lidi ravennati. «Noi siamo per farla – chiude il presidente Aner – e siamo a disposizione».
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