Ferrara e i medici di base, almeno venti stipendi sopra i 200mila euro
La “classifica” in un documento regionale che conferma anche il caso del professionista che in tre anni è salito da 15mila a 275mila euro
Ferrara Ieri il botta e risposta fra Comitato Diritti Violati e Asl sui compensi dei medici di famiglia ha registrato una nuova puntata. L’associazione ha infatti controreplicato alla lettera di risposta inviata dall’azienda sanitaria alla “Nuova”. Il giornale aveva dato notizia della richiesta di chiarimenti indirizzata dal sodalizio all’azienda territoriale (notizia poi ripresa dal Corriere della Sera) in particolare sui compensi di un medico di base di Ferrara che nel giro di tre anni ha visto salire la retribuzione da circa 15mila euro a oltre 275mila. Il Comitato Diritti Violati aveva spiegato che si trattava solo di un caso esemplare perché fra i medici di base di Ferrara retribuzioni così elevate, tanto da apparire sorprendenti, vengono erogate anche ad altri convenzionati. L’Asl aveva risposto che non confermava quei dati.
La “Nuova” è entrata in possesso di documenti (fonte regionale) che confermano i numeri forniti dal Comitato Diritti Violati sui compensi percepiti dal medico di base: 14.978 euro nel 2021, 75.872 euro nel 2022, 275.270 euro nel 2023. Stupisce quindi che l’Asl di Ferrara non confermi «gli importi riferiti dal segnalante (il comitato, ndr)», provenendo quei dati da una fonte regionale ed essendo i medici di base (convenzionati con l’Asl) pagati dall’azienda territoriale. I documenti consentono anche di confermare che quel livello di compensi (superiore ai 200mila euro) non è rarissimo ma nemmeno generalizzato fra i medici di base della provincia.
È raro sopra i 250mila euro, una cifra erogata solo a 3 medici di base sui quasi 200 nomi inseriti in quell’elenco (che rappresentano una buona parte dei medici di famiglia di Ferrara). Il caso citato nella lettera del comitato risulta, per il 2023, il compenso più alto tra quelli inseriti nella lista. Fra i 250mila euro e i 275mila euro compaiono altri 18 nomi. Quindi la progressione, da 14mila euro a 275mila, assieme al massimale di pazienti raggiunto nel giro di tre anni (1.804) e con un monte orario ambulatoriale di 17 ore e mezza, come riportato da due atti dell’Asl (a cui aggiungere altri emolumenti per servizi diversi), si può considerare certamente un dato di interesse. Tra i 150mila e 200mila euro, sempre nel 2023, ci sono altri 66 professionisti; tra i 100mila e i 150mila 64 medici; i compensi della fascia tra i 50 e i 100mila euro sono18; infine, da poche migliaia di euro a 50mila, una trentina di convenzionati. Risalta il fatto che le cifre in ballo sono molto elevate, anche al di sopra, in tanti casi, degli emolumenti pagati a specialisti ospedalieri che svolgono buona parte della loro attività in libera professione.
Il ruolo del medico di famiglia, ingranaggio fondamentale del nostro sistema sanitario, non viene messo in discussione. Forse sarebbe meglio capire se il sistema delle convenzioni non garantisca a questa categoria vantaggi non riconosciuti ad altre. E forse ora si comprende meglio perché medici dell’emergenza stanno lasciando il loro posto in ospedale per trasferirsi in un ambulatorio da medico di medicina generale.
Ieri il comitato ha controreplicato all’Asl e conferma i dati trasmessi all’Asl aggiungendo «che non abbiamo mai sostenuto che la cifra pagata al medico fosse indebita, ma anomala certamente». Ha anche scritto che il caso sollevato non sarebbe l’unico di «un medico di base convenzionato ad attività oraria con retribuzioni che superano i 200mila euro l’anno, sempre con un impegno settimanale intorno alle 20 ore». Il comitato chiede quanti e quali controlli, previsti dalla legge, «ha effettuato l’Asl nel 2023 sui medici di medicina generale convenzionati». Il governo è impegnato nel realizzare una riforma dei medici di base, conclude l’associazione, «proprio per evitare esborsi impropri ed aumentare l’assistenza nei servizi, riportando all’interno delle aziende sanitarie questi liberi professionisti inquadrandoli come “dipendenti”».l
Gioele Caccia
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