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Bondeno, Intesa San Paolo se ne va. «Ma restano altre banche»

Bondeno, Intesa San Paolo se ne va. «Ma restano altre banche»<br type="_moz" />

Dal 21 giugno chiusura conseguente alla ristrutturazione delle filiali. I clienti potranno andare a Finale

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Bondeno Qualche preoccupazione c’è tra i clienti di Intesa San Paolo, ma prevale la consapevolezza che il territorio sia abbastanza “resiliente”, dal punto di vista del numero di sportelli e servizi Atm rimasti attivi. Come dire: un istituto avrà anche deciso di chiudere il proprio sportello, ma le filiali bancarie presenti nel centro del capoluogo matildeo restano quattro: Bper, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Credem, che alcuni anni fa prese il posto (fisicamente) di un altro istituto bancario. A questi vanno aggiunti lo sportello con servizio Atm delle Poste, in via Cesare Battisti, e gli altri sportelli postali di Pilastri, Burana, Stellata e Scortichino.

Insomma, la convinzione tra i cittadini intercettati è quella che la chiusura di Intesa San Paolo «non causerà particolari disagi, ma verrà riassorbita». Un po’ come accaduto quando, lo scorso inverno, furono fatti saltare tre bancomat da una banda specializzata, ma nessuno restò privo di contante. «Abbiamo saputo che lo sportello di Intesa San Paolo chiuderà, dal 21 giugno, perché è in corso una ristrutturazione della rete delle filiali territoriali – dice un cittadino –. La nostra sede di riferimento dovrebbe diventare Finale Emilia e, probabilmente, tra le ragioni del gruppo, ci sono quelle che vogliono rendere baricentriche le sedi rimaste aperte, per fornire di un servizio un numero maggiore di clienti». Naturalmente, al di là delle ragioni legate ai costi degli sportelli periferici (la preferenza pare essere andata alle filiali che hanno una sede di proprietà, e non in affitto) a monte vi sono ragionamenti più complessi. A Bondeno si conosce la vicenda, perché, ai tempi della chiusura annunciata dello sportello della vicina Vigarano Pieve, l’ex sindaco di Bondeno e allora consigliere regionale Fabio Bergamini interrogò la giunta di viale Aldo Moro per fare luce sulla vicenda. Nella risposta a Bergamini della passata amministrazione regionale vi era l’ammissione di un «cambiamento di paradigma nell’erogazione dei servizi bancari». Tradotto: i servizi di home banking, fruiti da sempre più cittadini, sono strumento in grado di alleggerire il peso delle filiali che, dunque, possono essere ricalcolate sulla base delle reali necessità. «Un presidio sui territori crediamo debba essere mantenuto – dice un cittadino – a beneficio dei più anziani. Tuttavia, restano vari sportelli di istituti bancari e postali presenti sul nostro territorio». Insomma, preoccupazione sì, ma nella consapevolezza che Bondeno non resterà per ora senza filiali e sportelli bancomat. l

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