Ferrara, conto svuotato in pochi minuti. Pensionato vittima di una truffa
«Era tutto perfetto. Anche il finto ispettore. Sono ancora sconvolto»
Ferrara Una telefonata sul cellulare e un numero con tanto di nome della sua banca: da qui ha preso il via l’inferno per un pensionato ferrarese che è caduto in una delle truffe meglio studiate degli ultimi mesi. L’uomo aveva perso quasi 20mila euro ma per fortuna, grazie alla Polizia, quasi tutta la cifra potrà essere recuperata. «Voglio raccontare ogni cosa – spiega la vittima al telefono -, perché nessun altro deve passare quello che sto passando io». In pratica un finto “ispettore” ha convinto la vittima che qualcuno, all’interno della banca, stava svuotando tutti i conti dei clienti e che avrebbe dovuto agire in fretta per mettere al sicuro i risparmi, trasferendoli in luogo più sicuro e diventando nello stesso tempo così “complice” delle forze dell’ordine.
«Ero a casa ed ho ricevuto una telefonata da un numero del tutto reale (è stato controllato ed effettivamente sullo schermo è comparso il numero verde dell’istituto bancario) con tanto di nome della mia banca – spiega l’uomo -. Ho risposto e un tizio che mi ha fornito tutte le generalità, ha detto di essere un funzionario del mio istituto e mi stava chiamando per capire se avessi fatto io un bonifico da 14.700 sul conto di una persona residente al sud». Il pensionato si è allarmato ed ha subito chiesto di bloccare tutto perché nulla era stato autorizzato. «E qui è iniziato qualcosa di surreale. Mi viene chiesto di chiudere la telefonata perché mi avrebbe subito contattato un ispettore della polizia Postale per spiegare cosa stava succedendo».
In effetti pochi minuti e arriva la chiamata con le stesse modalità: numero “reale” e persino il logo delle forze dell’ordine. «Il finto ispettore mi ha tenuto a parlare a lungo, mettendomi ansia e agitazione. Mi ha spiegato, con dovizia di particolari, che all’interno della mia filiale c’era un truffatore e che avrei potuto aiutarli a smascherarlo. Mi ha così convinto che qualcuno voleva rubare i miei soldi e che era intanto il caso di metterli al sicuro facendo un bonifico sul conto di una persona che lavorava per loro in un’altra filiale. Sono persino andato in banca con lui in linea, così che potessero riconoscere la voce della “talpa” perché c’erano già indagini in corso». Alla fine un primo bonifico è stato fatto. «Avevo sempre in linea questo qui, continuava a dirmi che mi stavano prendendo tutto». Il giorno dopo è stato nuovamente contattato dal finto poliziotto. «Mi ha chiesto di fare un altro bonifico da 4mila euro così da salvare i miei risparmi visto che stavano sparendo e ho subito fatto tutto con l’App». Sul conto non era rimasto più nulla. «Mi hanno detto che ero stato bravissimo, che i miei soldi erano al sicuro e che mi sarebbe arrivata tutta la documentazione carta bancomat e carte di credito compresa. Sono passati giorni e non ho ricevuto nulla. Dei miei soldi nemmeno l’ombra. Così, disperato, ho chiesto aiuto alla Polizia». «Un agente mi davvero aiutato in tutto, in tutto. È stato per me una sorta di angelo. Sono riusciti a rintracciare e bloccare il primo bonifico e parte del secondo e adesso dovrò solo aspettare. Mi stanno aiutando mia figlia e mia sorella perché non ho più un euro, ma grazie alla Polizia potrò riavere quanto rubato. Sono stati giorni terribili, lo sono ancora a dire il vero. Mi chiedo come sia potuto succedere, proprio a me che sto sempre attento a tutto». l
Annarita Bova
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