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I limiti di questa politica

Davide Berti
I limiti di questa politica

Il fondo del direttore de la Nuova Ferrara dopo il risultato del referendum

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Quando un referendum non raggiunge il quorum, le domande sono sostanzialmente due. La prima: erano sbagliati i quesiti, nel senso del poco appeal verso i cittadini? La seconda: è in discussione lo strumento referendario? In questo caso, probabilmente, c’è stato un insieme di fattori, ma non di colpevoli, che vanno ricercati altrove. Prendiamo i quattro quesiti sul lavoro: in alcuni passaggi erano molto tecnici per una partecipazione popolare estesa come ci si augura sempre sia quella del referendum. Prendiamo il tema della cittadinanza: doveva essere il quesito che avrebbe trascinato gli altri quattro, invece si è rivelato il più fragile e con la percentuale di sì più bassa. Cosa resta? Al netto del coraggio dei promotori, resta una politica che anziché parlare delle emergenze del Paese - lavoro e cittadinanza lo sono - si affretta nella tifoseria prima ancora di ribadire un diritto, come sono lavoro e cittadinanza. Così la maggioranza che festeggia il quorum mancato e il Pd che rimarca che i 14 milioni di voti sono più di quelli che ha preso Meloni sono acuti fuori dal tempo. Il problema non è questo referendum, che non resterà nei libri di storia, ma la capacità della politica di saper parlare ai cittadini. Magari ricominciando proprio dal lavoro.