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Stanza della rabbia

Sfasciare tutto ma in sicurezza, ecco la “Crash room” di Ferrara

Stefania Andreotti
Sfasciare tutto ma in sicurezza, ecco la “Crash room” di Ferrara

Protezioni e piede di porco per 15’ furiosi all’Arcadia Arena di via Veneziani

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Ferrara La base è il piede di porco, ma con un piccolo sovrapprezzo si può scegliere anche tra mazza da baseball, vanga, padella in ghisa, chiave inglese o mattarello. Poi si indossano tuta protettiva, casco, maschera, visiera, guanti e scarpe antinfortunistiche. A questo punto si entra nella Crash Room e per un quarto d’ora si colpiscono fortissimo diversi oggetti: stoviglie, elettrodomestici, mobili.
Si può anche scegliere di portarli da casa. «Una ragazza è venuta e ha fatto a pezzi il peluche gigante che le aveva regalato il suo ex». Ma valgono anche il set di pentole della suocera, il computer del vecchio lavoro, i regali di un matrimonio finito male.
Una stanza dove sfogare, in modo protetto, rabbia e stress. Non è un’istigazione alla violenza, ma un modo per veicolarla verso oggetti di scarto, piuttosto che su esseri viventi o beni preziosi. È questa l’idea imprenditoriale di una coppia di ferraresi molto intraprendente, non nuova a idee innovative e originali. Si tratta di Carlo Cazzola e Maria Stella Lupi, rispettivamente amministratore delegato e responsabile comunicazione prima del negozio per gamer Eroi di Arcadia, in corso Porta Reno 33, poi, da un paio di mesi, di Arcadia Arena, in via Veneziani 67, un luogo dove il concetto di gioco prende varie forme.
La più dirompente, in ogni senso, è sicuramente la Crash Room, «la prima stanza della rabbia di Ferrara – spiegano – dove i giocatori si divertono a distruggere oggetti in tutta sicurezza. Le rage room nascono in Giappone alla fine degli anni ‘90, come luogo dove sfogarsi in un ambiente controllato. Si sono poi diffuse negli Stati Uniti e in Europa. La nostra Crash Room permette di svolgere un’attività con scopo ricreativo che porta a benefici concreti in termini di salute psicofisica e lascia una sensazione liberatoria». Con grande attenzione alla sostenibilità, dal momento che si tratta di cose che non servono più che poi vengono smistate e riciclate suddividendone i componenti. Anzi, l’appello degli organizzatori è di conferire a loro piccoli elettrodomestici che non contengano gas o altre sostanze nocive, altrimenti destinati alla discarica.
L’accesso alla stanza è consentito al massimo a due persone, ma è possibile assistere alla scena stando all’esterno, attraverso una finestra. Una volta finito, si può dimenticare tutto o chiedere il video di quei 15 minuti furiosi, per rivederlo nei momenti difficili. Per arrivare a questa proposta, gli ideatori si sono avvalsi della consulenza scientifica di Giovanni Meloncelli, psicologo dello studio La girandola, con cui collaborano per diverse attività. «La premessa importante – spiega l’esperto – è che non tutti hanno bisogno di sfogare la rabbia nello stesso modo. La rabbia è un’emozione che va riconosciuta e gestita. Il vecchio detto “non ti arrabbiare” dovrebbe ormai essere superato. La rabbia è un’emozione importante tanto che, fin dalla scuola dell’infanzia, ha percorsi a lei dedicati. Ma anche gli adulti hanno bisogno di farci i conti. Prendiamo per esempio gli operatori sanitari o i docenti: pensate se potessero sfogare o alleviare lo stress e la tensione cui sono sottoposti distruggendo tutto. Magari prima sfoghiamo la rabbia distruggendo tutto e poi riflettiamo su come ci sentiamo e quale nome diamo alla nostra rabbia. Potrebbe essere ottimo per ripartire e per “fare squadra” tra i professionisti e avere nuovo slancio per il lavoro futuro».
Per chi invece cerca un altro tipo di emozione, più riflessiva, Arcadia Arena offre anche due Investigation Room. «Sono stati i frequentatori del nostro store di giochi da tavolo e di ruolo a chiederci esperienze più complete e immersive, così abbiamo provato ad accontentarli». Carlo, elettrotecnico, e Maria Stella, esperta di comunicazione, hanno unito competenze e passione per il mondo fantasy, e hanno concepito diversi ambienti che propongono stanze dove si entra per risolvere misteri, enigmi, persino omicidi. Seguendo una vera e propria trama originale, creata dagli organizzatori, ci si muove in ambienti suggestivi, costruiti con sapiente artigianalità. Uno spazio è dedicato alla magia, nell’antro di uno stregone, un altro, attualmente in costruzione, è dedicato alla suspense sulla scena di un crimine all’interno di un museo. «L’Investigation Room è molto più di una escape room. I giocatori, fino a otto partecipanti, hanno 70 minuti per superare prove e trovare indizi che serviranno per la risoluzione del gioco investigativo».
Di prossima apertura anche la Dungeon Room, una sala dedicata al gioco di ruolo e da tavolo, dove i giocatori potranno sedersi attorno ad un tavolo hi-tech dotato di schermo e accessori digitali e vivere delle esperienze di gioco 2.0 Una vera manna per gli oltre 500 frequentatori degli Eroi d’Arcadia, ma anche per i tanti visitatori che hanno iniziato ad arrivare da ogni parte d’Italia. 

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