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L’episodio

Strattona e insulta i carabinieri, arrestato a Porto Garibaldi

Alessandra Mura
Strattona e insulta i carabinieri, arrestato a Porto Garibaldi

In manette per resistenza, ora rischia fino a sette anni

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Porto Garibaldi È stato lui stesso a chiamare i carabinieri, nella notte tra venerdì e sabato, dicendo di essere stato aggredito da un pregiudicato di sua conoscenza. Ma quando una pattuglia dei militari del Radiomobile della Compagnia di Comacchio è arrivata sul posto, ha trovato solo il richiedente, un 30enne a sua volta già noto alle forze di polizia, in evidente stato di alterazione alcolica. L’uomo insisteva affinché i carabinieri andassero ad arrestare il presunto aggressore, ma non c’erano riscontri al suo sconclusionato racconto, né tantomeno segni di aggressione, così i carabinieri hanno cercato di calmarlo e a riportarlo alla ragione. Il trentenne al contrario si è agitato ancora di più fino a perdere completamente il controllo. Prima ha preso a male parole e spintonato i carabinieri, poi è arrivato a strappare a uno dei militari la bodycam e a scagliarla addosso a un suo collega, colpendolo al viso. Con non poca fatica gli operatori alla fine sono riusciti a bloccarlo e ad arrestarlo per resistenza a pubblico ufficiale.

L’arrestato, su disposizione del pubblico ministero di turno, ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della caserma e ieri mattina è stato portato in tribunale a Ferrara per l’udienza di convalida. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma alla stazione carabinieri di Porto Garibaldi fino alla successiva udienza, che è stata fissata nella giornata di martedì. L’imputato deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, uno dei reati per i quali il Decreto sicurezza, ora diventato legge, ha previsto un severo inasprimento della pena edittale che può in questo caso può arrivare fino a sette anni di reclusione.