Ferrara, protesta per la musica alta. La replica: «Ma non siamo noi»
Nel mirino il centro sociale Il Parco di via Canapa, accusato di disturbare. «Ci arrivano offese, ma i nostri concerti finiscono entro la mezzanotte»
Ferrara L’ultima segnalazione è una mail dell’altra notte, precisamente alle 00.49 della notte fra sabato e domenica. Questo il breve ma esplicativo testo. “È quasi l’una di notte. Si può dormire o devo chiamare i carabinieri?”. A inviarla alla mail del centro sociale Il Parco di via Canapa una donna, probabilmente residente in via Canapa, di fronte all’ingresso del centro. Ma c’è chi in modo molto meno elegante usa i social per lamentarsi: “Allora, prima cosa chiamate qualche tecnico a sistemare l’impianto musicale che fa cagare... poi controllate i decibel. Presto segnalerò alle autorità competenti di fare un controllo del volume... E poi siete pregati di voltare il palco verso gli orti e non verso le abitazioni. Cambiate gli impianti acustici che fanno davvero cagare”.
«Avrei voluto rispondere direttamente a quest’ultimo, ma il social che ha utilizzato mi impedisce di scrivergli. Ma questi sono solamente due esempi, da giorni ci arrivano lamentele per il volume della musica. C’è solo un “piccolo” problema». A parlare è Sergio Rossoni, noto musicista ferrarese, direttore della Scuola Estense Music Academy, nonché presidente del centro sociale, dove vengono organizzate numerose manifestazioni musicali, l’ultima delle quali il festival “Wustòk d’la Bassa”, andato in scena per tre lunghi giorni dal 6 all’8 giugno.
Ma non perdiamo il filo, quale sarebbe questo problema? «Che non siamo noi il vero bersaglio di queste critiche, perché dal primo giorno in cui organizziamo attività qui al Parco abbiamo fermato la musica sempre prima della mezzanotte, per rispetto a chi vive in via Canapa. Sono da decenni in questo mondo e capisco il disagio che può dare la musica ad alto volume nelle serate estive con le finestre aperte, per questo non iniziamo i live tardi, per consentire a chi esibirsi di suonare l’intero repertorio, ma senza disturbare i residenti. Fra l’altro, oltre a disporre di un buon impianto acustico, teniamo il volume non troppo alto apposta. D’altronde, il nostro centro è aperto a tutti, anche ai bambini. Non avrebbe senso avere allestito per i più piccoli uno spazio giochi protetto per poi suonare musica ad alto volume...».
E quindi, da dove arrivano questi suoni? «Sentiamo anche noi la musica, specie quando il vento tira verso il nostro centro, ma arriva da un altro locale, non siamo noi. Per questo ho deciso di segnalare questo disguido, per spiegare a chi abita vicino al Parco che non siamo la causa del rumore sentito dopo la mezzanotte. E con l’invito a chi vive in via Canapa a venirci a trovare, questo centro sociale è davvero aperto a tutte le età con proposte musicali che vanno dal jazz al rock passando per il liscio. Il nostro obiettivo da sempre è l’inclusione, non soltanto quando facciamo solidarietà per le associazioni che seguono i disabili».
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