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Israele-Iran, inizia la mobilitazione. Manifestazione ed esodo a Roma

Israele-Iran, inizia la mobilitazione. Manifestazione ed esodo a Roma<br type="_moz" />

La nuova guerra scuote la città. «Funziona il boicottaggio all’israeliana Teva»

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Ferrara Una città nella quale ha messo le radici una delle più antiche comunità ebraiche italiane, e che ospita comunque esponenti della diaspora iraniana, non poteva non essere scossa dalle notizie e dalle immagini dell’ennesima guerra, in arrivo da Israele e dall’Iran. Negli ultimi tempi appariva affievolita l’attenzione nei confronti delle iniziative di mobilitazione in favore dei palestinesi, come testimoniato anche dalla partecipazione alla manifestazione di piazza organizzata venerdì dal M5s, ora si capirà se la nuova, drammatica svolta in Medio Oriente cambierà la cose.

Per il momento a muoversi è stato il movimento Ferrara Costituzionale, che ha convocato per mercoledì sera un’assemblea in piazza Cattedrale, a partire dalle 20.30, con il titolo “Pace in Europa e nel Vicino Oriente”, «daremo la parola alle cittadine e ai cittadini che ne faranno richiesta e promuoveremo le ragioni dello sciopero generale contro l’economia di guerra convocato da Usb venerdì 20 giugno».

Ieri, intanto, diversi ferraresi della Rete per la pace hanno partecipato alla marcia di Monte Sole, con una folta presenza Cgil e l’intervento della docente Unife, Alessandra Annoni. «Siamo mobilitati per aderire massicciamente alla manifestazione nazionale contro il riarmo di domenica a Roma - racconta Sergio Golinelli (Avs) - Si sta organizzando un treno e c’è l’urgenza di prendere una posizione forte: siamo di fronte ad una situazione mai vista dal Novecento, Israele è davvero fuori controllo ed è molto pericoloso quanto sta facendo. Personalmente spero che la Comunità ebraica ferrarese prenda la parola per cercare una posizione di equilibrio. Cerchiamo anche di tenere alta l’attenzione su Gaza, oggi isolata».

Sta inoltre procedendo il boicottaggio contro la multinazionale israeliana del farmaco Teva, lanciato un paio di settimane fa da un gruppo di associazioni e sigle di sinistra. «A quanto mi risulta hanno aderito diverse farmacie, che informano gli utenti del significato di questa azione, e c’è già chi decide di non acquistare il farmaco di quella marca scegliendo le alternative» è sempre Golinelli a parlare. l

S.C.

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