Vigarano, con la chiesa riaperta chiusa l’ultima ferita del terremoto
Cerimonia con il vescovo per l'inaugurazione dell'edificio religioso
Vigarano Mainarda Aria di grande festa per l’inaugurazione della chiesa completamente recuperata dopo i gravi danni del terremoto. Che ci fosse attesa la conferma è arrivata quando molto tempo prima dell’orario fissato per la cerimonia, le 10.30, il piazzale era già completamente gremito di gente che non voleva perdersi il momento dell’apertura della porta atteso da 13 anni. Numerosa anche la presenza di autorità civili e militari. Mentre le campane del campanile suonavano a festa dalla canonica è partito un lungo corteo di religiosi per arrivare, tra due ali di folla, davanti alla facciata della chiesa dove l’arcivescovo, monsignor Gian Carl Perego, ha bussato alla porta. Era il momento tanto atteso e il portone si è aperto per far entrare i fedeli. Le pur capienti navate dell’edificio religioso non sono bastate per ospitare tutti i presenti e molti sono rimasti forzatamente all’esterno assistendo alla celebrazione attraverso gli impianti di amplificazione.
Messa allietata dal coro della parrocchia con la partecipazione del violinista Roberto Pulga. «Oggi è un bel giorno - ha detto Perego nell’omelia - perché recuperiamo una chiesa più bella e sicura. Un luogo sacro che ritorna a essere la casa di Dio. Ogni chiesa è un luogo dove, tutti i giorni, si predica la fede e le pietre sono testimoni vivi, non passivi, per dire che non bisogna stare insieme un giorno, ma sempre. Nulla nasce dalla casualità ma dalla sapienza di Dio». L’arcivescovo ha concluso l’omelia ricordando che, nel lontano passato, la chiesa era già stata vittima anche di alluvioni. Riferendosi poi al Giubileo, in corso ha sottolineato che i temi principali sono fede e speranza. Il rito religioso si è concluso portando un mazzo di fiori sull’altare della Madonna del Buon Consiglio a cui è dedicata la chiesa. Il parroco don Paolo Galeazzi, molto emozionato, ha ringraziato tutti quelli che si sono attivati per il recupero della chiesa.
«Questo è un momento molto bello - ha ricordato il sindaco Davide Bergamini -, perché il principale edificio di culto torna a disposizione dei fedeli dopo una lunga attesa. Basti pensare che tanti dei nostri adolescenti, nati dopo il terremoto, mai erano entrati in questa chiesa che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore. Ringrazio don Paolo e chi lo ha preceduto, per l’abnegazione e l’impegno profuso per arrivare alla riapertura della chiesa». L’architetto Tonino Persi, direttore dei lavori, ha spiegato come si è arrivati alla revisione e consolidamento della copertura, ripristino totale delle lesioni murarie, consolidamento del controsoffitto voltato, riposizionamento della facciata e collegamento con il resto del fabbricato e il ripristino della canonica. Alla fine anche una “dolce” sorpresa con don Paolo, vescovo e sindaco che hanno tagliata una torto raffigurante la facciata della chiesa. Doppio obiettivo per le persone presenti: abbiamo recuperato la chiesa e, al contempo, è sparita l’ultima ferita che ricordava il sisma. l