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Esame di maturità. A Ferrara 2.904 studenti sui banchi

Gioele Caccia
Esame di maturità. A Ferrara 2.904 studenti sui banchi

Domani si comincia con la prova scritta d’italiano. Il commento del provveditore agli studi: «Scadenza che va vissuta serietà e rispetto, però senza esasperazioni»

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Ferrara Un’ottantina più dell’anno scorso, a sfiorare il numero pieno. Sono 2.904 gli studenti ferraresi che affronteranno, a partire da domani, le prove dell’esame di maturità. Ieri si è riunita in tutti gli istituti scolastici la Commissione plenaria dei presidenti e dei commissari per la verifica delle presenze e la pianificazione delle attività. Prima prova scritta domani (italiano), la seconda giovedì sulle materie di indirizzo. Dalla settimana prossima l’orale. «Tutte le commissioni, quest’anno 74 – annuncia il provveditore agli studi, Edoardo Soverini – si sono regolarmente insediate. Sì, qualche assenza c’è stata, nei limiti fisiologici, ma sono state fatte prontamente le sostituzioni ricorrendo al personale interno e agli elenchi provinciali». A carico degli istituti professionali c’è un lavoro supplementare, perché le prove per i candidati, partendo dalle indicazioni nazionali, sono differenziate in base ai corsi di studio. I candidati interni delle scuole statali sono 2.841, ai quali si aggiungono gli 11 delle paritarie e 52 esterni. Il numero maggiore siede sui banchi dei licei (1.271), seguono gli studenti degli istituti tecnici (968) e professionali (668).

Per chi ha completato il corso di studi è il primo vero test personale per misurare competenze e risultati raggiunti con il “lavoro” sui libri mentre l’anagrafe posa la pietra miliare dell’ingresso nell’età adulta. «L’esame va visto come una sfida – commenta il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale – un’occasione per tracciare il bilancio di un intero quinquennio di studi. È una scadenza che va vissuta con serietà e rispetto, direi però senza esasperazioni. Questi ragazzi hanno vissuto gli anni del Covid (saltando l’esame di terza media, ndr): per loro questo passaggio ha un valore particolare, qualcuno – inevitabilmente – lo vivrà con qualche difficoltà in più».

Uno dei primi atti delle commissioni plenarie è stato la verifica dei commissari assenti. «Come tutti gli anni c’è qualche defezione – spiegava ieri Marianna Fornasiero, preside dell’Einaudi di Ferrara e presidente di commissione in un istituto della provincia, dove ieri ha partecipato alla plenaria – ci sono state un paio di assenze giustificate per infortuni e si è provveduto alla sostituzione». Anche Francesco Borciani, preside dell’Iti-Copernico, era impegnato nella plenaria dell’istituto dove è stato chiamato a valutare i maturandi. «Si tratta di un’attività che richiede un certo livello di coordinamento – sintetizzava ieri – L’Iti, l’istituto che dirigo, ha composto 10 commissioni per 18 classi». Quest’anno, come ricordano Fornasiero e Borciani, è richiesto il pieno rispetto di tutti i requisiti per l’ammissione. Il 5 in condotta esclude dalla prova, il 6 impone l’obbligo di redigere un elaborato di educazione civica. Inoltre lo studente dovrà aver svolto almeno il numero minimo di ore di stage stabilite per la scuola alla quale è iscritto e dovrà presentare una relazione al colloquio orale.

All’Einaudi la non ammissione per condotta (e rendimento) si è registrata in un solo caso. Intanto nei giorni scorsi si sono svolti i test di ammissione per i privatisti: una decina quelli iscritti all’Einaudi. In entrambi i casi, Iti compreso, l’ammissione è arrivata per un privatista su due.